Niente invito a Fioravanti, la Lega ora tira dritto. Ex Udc, richieste respinte

La Lega affronta la tornata elettorale con crepe interne da risolvere, rischiando di compromettere la sfida con Fratelli d’Italia. Divergenze emerse riguardo ai candidati e alle strategie potrebbero influenzare l'esito delle elezioni.

Niente invito a Fioravanti, la Lega ora tira dritto. Ex Udc, richieste respinte

Niente invito a Fioravanti, la Lega ora tira dritto. Ex Udc, richieste respinte

La Lega si prepara ad affrontare l’ormai imminente tornata elettorale con qualche crepa interna ancora da risolvere. E questo di certo potrebbe finire per non agevolare il partito nell’ormai noto testa a testa che avrà luogo con Fratelli d’Italia all’interno della coalizione di centrodestra a sostegno di Fioravanti. Di fatto oggi sembrerebbero essere queste le due liste in grado di contendersi una bella fetta degli assessorati in ballo, anche se in realtà non sono escluse eventuali conferme e sorprese rappresentate da alcune liste civiche sulla carta virtualmente più forti come Noi Ascoli e quella allestita dallo stesso sindaco. Che ci sarebbero stati degli strascichi a seguito della nota vicenda Viscione-Camela però lo si era ben capito. Il mancato invito del primo cittadino, figura istituzionale che ha accolto in città l’arrivo della premier Meloni e dei ministri, alla conferenza stampa indetta in occasione della visita di Salvini – riservata "solo ad esponenti Lega per disposizioni nazionali" – però probabilmente è stato un gesto significativo ed eclatante che non fa che alimentare una diversità di vedute sia rispetto alle idee del candidato sindaco che all’interno della Lega stessa. Proprio nel Carroccio ascolano infatti si sarebbe venuta a creare una divergenza tra la base popolare dei candidati, molti dei quali più vicini a Fioravanti, e i vertici. A tracciare questo solco sarebbero state le azioni politiche messe in atto per gestire le esclusioni eccellenti di due potenziali candidati come Viscione e Camela. Linea imposta dal comitato dei saggi, ma che la Latini e la Acciarri avevano provato a scardinare imponendo un atto di forza attraverso un accordo stretto sui tavoli di Roma e poi dirottato a livello regionale con eventuali effetti a cascata attraverso i quali mettere Fioravanti nelle condizioni di dover mandare giù il boccone. Cosa che poi di fatto non è avvenuta. Secondo indiscrezioni, proprio nel corso delle trattative avvenute, al candidato sindaco sarebbe stato reclamato dal gruppo ex Udc un assessorato anche qualora Viscione non si fosse candidato. Ipotesi finita per infastidire ancor di più la coalizione e che Fioravanti non ha accettato.

Massimiliano Mariotti