Offida si sveglia dall’incubo: "Una notizia che consola"

Il sindaco Massa è anche figlio di una delle vittime della Rsa: "Un’assoluzione ci dà sollievo. Vuol dire che quelle cose atroci non le ha mai commesse".

Offida si sveglia dall’incubo: "Una notizia che consola"

Offida si sveglia dall’incubo: "Una notizia che consola"

Leopoldo Wick assolto in Appello, perché il fatto non sussiste. La notizia piomba sulla piccola cittadina addormentata dal tepore autunnale che si concede all’inverno, come una doccia fredda. Il giorno dopo c’è il mercato settimanale e non si parla di altro, Offida è rimbalzata, suo malgrado, su tutte le cronache nazionali. La pesante condanna all’ergastolo all’infermiere, in primo grado, aveva turbato l’opinione pubblica, Leopoldo Wick era stato arrestato nel giugno 2020 in seguito alle denunce di alcuni parenti delle vittime, per otto omicidi volontari e quattro tentati omicidi nei confronti di anziani pazienti ospiti della Rsa. Secondo l’accusa iniettava un mix letale di medicinali, composto da insulina e da promazina (un farmaco neurolettico usato nella terapia delle psicosi. La Corte di Appello ha ribaltato tutto è ha ritenuto che il fatto non sussiste.

Il sindaco di Offida Luigi Massa non è solo il primo cittadino del Comune dove ha sede la Rsa, ma è anche il figlio di Teresa Vagoni, morta nel 2017, proprio nell’arco di tempo in cui alcuni anziani ricoverati nella Residenza sanitaria assistenziale sembravano vittime dell’infermiere. Sindaco qual è il suo stato d’animo all’indomani di questa sentenza che ribalttoa la condanna in primo grado?

"Le decisioni della giustizia si rispettano sempre. Non ci sono cittadini al di sopra della legge, fatti salvi i principi di garanzia per tutti. Le sentenze si rispettano sia quando piacciono sia quando non piacciono. Così si fa in uno stato di diritto, nel quale i gradi di giudizio sono tre, e nel quale tutti i cittadini sono e debbono essere uguali davanti alla legge. Dal punto di vista umano in qualche maniera questa sentenza dà consolazione". In che senso?

"Siamo di fronte all’assoluzione di una persona. Pensare che quegli atti atroci, terribili, che gli erano stati imputati non li abbia commesse dà sollievo. La prima cosa che ho pensato subito dopo aver conosciuto la sentenza è che così possiamo riconciliarci con noi stessi, con un’umanità che sembra acquisire una dimensione diversa. Queste sono le mie considerazioni dal punto di vista morale, la vicenda giudiziaria la valuteremo. Ribadisco questa sentenza umanamente mi risolleva, soprattutto pensare che i nostri cari sono morti per cause naturali e non per mano di qualcuno".

In maniera provvisionale l’Ast ha pagato un risarcimento alle vittime, si può sapere a quanto ammonta?

"La sentenza di prima grado aveva determinato un cauzione, nel mio caso specifico si tratta di 40mila euro, ma è chiaro che non conosco la situazione degli altri. Comunque per quanto riguarda le spese si vedrà, ribadisco che l’aspetto più importante è quello morale e pensare che i nostri cari riposini in pace dà sollievo".

Maria Grazia Lappa