Piceno Consind silura Uniproject:: "Contratto risolto per l’impianto"

La gestione passerà a un’altra azienda: "Non si esclude che lo stato di grave carenza del sistema di produzione e diffusione dell’aria nei comparti biologici possano essere anche la causa dei cattivi odori".

Piceno Consind silura Uniproject:: "Contratto risolto per l’impianto"

Piceno Consind silura Uniproject:: "Contratto risolto per l’impianto"

"Non si esclude che lo stato di grave carenza del sistema di produzione e diffusione dell’aria nei comparti biologici possano essere anche la causa dei cattivi odori che i residenti limitrofi all’impianto del Basso Marino nel corso degli anni hanno subito e lamentato". E’ una delle motivazioni addotte da Piceno Consind nel comunicare la risoluzione del contratto di gestione dell’Impianto di trattamento e stoccaggio di rifiuti pericolosi e non, di Basso Marino finora gestito da Uniproject, società controllata dal gruppo Iren spa). Il presidente Domenico procaccini ha dato ieri notizia della clamorosa decisione spiegando che le motivazioni riguardano in particolare "i caratteri di negligenza e imperizia che sono stati accertati nei confronti di Uniproject in merito alla gestione dell’impianto". Il 29 maggio 2020 la Provincia di Ascoli ha rilasciato ad Uniproject srl l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) riguardo al deposito e trattamento dei rifiuti pericolosi e non, emissioni in atmosfera, scarico di acque reflue industriali in pubblica fognatura, con ulteriore quadro prescrittivo dell’Impianto denominato ’Basso Marino’. A ottobre 2022 Piceno Consind ha incaricato una società per eseguire una valutazione tecnica di verifica delle modalità gestionali da parte di Uniproject e sullo stato di consistenza dell’impianto. Nella relazione è stata evidenziata "una serie di gravi criticità, relative in particolare alla carente attività manutentiva delle opere elettromeccaniche, elettriche e degli strumenti di misura da parte del gestore dell’impianto, nonché alla messa fuori servizio di alcuni comparti della filiera depurativa, senza alcuna comunicazione agli enti ed in difformità rispetto a quanto previsto nel sopracitato Decreto di autorizzazione Aia per la lavorazione dei rifiuti pericolosi e non".

Procaccini sottolinea che "solo dopo i sopralluoghi effettuati dalla società incaricata dal Consind, il gestore Uniproject ha segnalato, a giugno 2023, la possibilità di sostituire il sistema di diffusione, sia pur spinto dalla necessità di ridurre i costi energetici causati dall’inefficienza di tale sistema. Alla successiva richiesta del Consind di mettere in essere un progetto di adeguamento che prevedesse la sostituzione dei diffusori, Uniproject – accusa Procaccini – è sparita senza dare alcun riscontro, a comprova dello scarso interesse del gestore di affrontare le criticità e risolverle in maniera compiuta".

Peppe Ercoli