
"Le condizioni della pista hanno rappresentato un semplice pretesto per interrompere un tipo di rapporto, peraltro voluto fortemente dalla Quintana di Ascoli e non da me. Il vero motivo della rottura è stato il regolamento disciplinare per i cavalieri, che avevo stilato e che evidentemente non è piaciuto".
Parole di Massimo Ciolli, il tecnico della federazione italiana sport equestri, che era stato chiamato qualche mese fa per coadiuvare l’operato del responsabile del campo dei giochi Maurizio Celani e che è stato silurato in settimana dal consiglio degli anziani, dopo le proteste sollevate dai cavalieri in occasione delle ultime prove a porte chiuse. Test che, di fatto, vennero annullati proprio a causa di una pista impraticabile. Ciolli, quindi, non ci sta a passare come ‘colpevole’ e si è rivolto al Carlino per dare la sua versione dei fatti. "Le polemiche in merito alla pista arrivano da cavalieri che, francamente, dovrebbero solo pensare a prepararsi meglio – spiega il tecnico Fise –. Va detto, però, che non abbiamo avuto a disposizione mezzi idonei per sistemare al meglio il tracciato. Ci hanno affidato un trattorino che dà parecchi problemi e che dovrebbe essere sostituito. Mi ero perfino prodigato, personalmente, per trovarne un altro. Inoltre, la pista è stata soltanto una scusa. Il vero motivo per il quale si è interrotto il rapporto con la Quintana è stato proprio il disciplinare che avevo redatto, su richiesta del consiglio degli anziani, in quanto c’erano troppo spesso delle intemperanze da parte di cavalieri e sestieranti. Un disciplinare che è stato apprezzato e condiviso dai dirigenti della rievocazione storica, ma che non è piaciuto invece ai rappresentanti di alcuni sestieri. Dispiace che ci sia stato questo atteggiamento nei miei confronti, anche perché non sono proprio l’ultimo arrivato. Anzi, vado a cavallo da 55 anni e sono stato chiamato a dare una mano nelle più importanti giostre italiane – conclude Ciolli –. Ho più volte chiesto di avere un incontro con il sindaco Marco Fioravanti, ma per il momento non si è ancora presentata la giusta occasione. Mi auguro che il primo cittadino, nel suo ruolo di magnifico messere, possa ricevermi al più presto in modo tale da potergli raccontare come effettivamente sono andate le cose".
m.p.