Plastica e sporco tra la vegetazione. E c’è da ripulire tutto il litorale

Con la Pasqua che si avvicina quello che si vede a ridosso della pista ciclopedonale non è un bel biglietto da visita.

Plastica e sporco tra la vegetazione. E c’è da ripulire tutto il litorale

Plastica e sporco tra la vegetazione. E c’è da ripulire tutto il litorale

Ben vengano le campagne promosse dalle varie associazioni di ecologisti che coinvolgono adulti e in particolare allievi delle scuole in diverse attività, dal riciclo alla pulizie di spiagge, parchi e giardini. Azioni dimostrative e di sensibilizzazione alla necessità di tenere pulito l’ambiente, ma ci sono momenti in cui vi è bisogno della collaborazione tra comuni e cittadini per mettere in campo qualcosa di più di una dimostrazione, ma una vera e propria attività concreta. Cupra Marittima, grazie alla sensibilità di tutta l’amministrazione, vice sindaco e assessore all’ambiente Lucio Spina e la dirigente dell’Isc Gaia Gentili, hanno sempre risposto presente. Ora, con l’avvicinarsi della Pasqua e con la programmazione dei primi lavori che saranno eseguiti sul litorale, sarebbe utile prevedere una bella campagna di raccolta plastica e di pulizia e riordino delle aree private che costeggiano la pista ciclo pedonale nella zona sud del paese, dalla foce del fosso Acquarossa fino alla foce del fosso delle Cupe. Serve un’azione consistente per rimuovere, in modo capillare tutto ciò che i corsi d’acqua hanno portato in mare e che lo stesso mare ha restituito sulla spiaggia.

Ci sono le retine di plastica utilizzare dai vivaisti per imballare le piante, pezzi di polistirolo, ci sono ancora in giro alcuni friscoli da frantoio che erano stati impiegati come pavimentazione sulla spiaggia e che nel tempo si sono sfaldati disseminando micro plastiche lungo tutto il litorale. Alcuni dischi sono ancora presenti a sud degli chalet e anche sulla scogliera di Grottammare. Vi sono alcuni vecchi pneumatici, teli di plastica, bottiglie di plastica e di vetro, raccolte negli spazi di spiaggia privata, dove gli steccati di legno sono marciti, la vegetazione spontanea ha preso il sopravvento e le tamerici rimaste senza potatura.

Marcello Iezzi