Prete a processo Rubava nelle chiese: "Momenti di difficoltà"

Antonio Longo ora è stato ridotto allo stato laico. Nel mirino soprattutto la Madonna del Carmine nel 2020. Altre due persone accusate di ricettazione.

Prete a processo  Rubava nelle chiese:  "Momenti di difficoltà"

Prete a processo Rubava nelle chiese: "Momenti di difficoltà"

Reliquiari, pissidi, statue del bambinello, ostensori. E’ stata una vera e propria razzìa quella che ha colpito alcune chiese di Ascoli ed in particolare la parrocchia della Madonna del Carmine fra giugno ed agosto del 2020. La sorpresa non è solo questa, ma il fatto che ad appropriarsi indebitamente di tutto ciò è stato un sacerdote della stessa chiesa del Carmine, Antonio Longo, che a seguito anche di altre vicende avvenute nella sua esperienza clericale precedente a quella ad Ascoli, è stato ridotto allo stato laico ed ora conduce tutt’altra vita, impegnato come volontario nella sanità. Difeso dall’avvocato Tommaso Pietropaolo, Longo ha ammesso la sua colpa, si è scusato spiegando che tutto è avvenuto in un momento di difficoltà; ha quindi contribuito a far recuperare quasi tutta la merce che aveva sottratto in chiesa e che aveva ceduto a due persone che sono finite sotto processo per ricettazione. L’avvocato Pietropaolo ha chiesto che Longo espii la propria colpa svolgendo lavori di pubblica utilità. La richiesta è stata trasmessa all’Uepe (Ufficio per l’esecuzione penale esterna) di Macerata che deve ora predisporre un piano da sottoporre al giudice. All’esito del corretto svolgimento di quanto stabilito dal tribunale, il reato verrà dichiarato estinto.

Professano la loro innocenza invece le due persone accusate di ricettazione per aver ricevuto dall’ex sacerdote beni della Chiesa di provenienza illecita. Si tratta di Annibale Collecchia 71 anni di Ascoli, difeso dagli avvocati Raffaele e Alessio Giammarino, e Dario De Martinis, 68enne di Roma difeso dall’avvocato Vitaliano Buonfiglio. In momenti diversi dalla chiesa del Carmine e da altre chiese sparirono molti oggetti di arte sacra: un quadro di Nicolla Monti raffigurante l’estasi di San Giovanni, un dipinto, olio su tela, centinato raffigurante Gesù con sacro cuore attribuito a Dino Ferrari, un pannellino in legno con scolpito lo Spirito santo, due cornucopie, la statua del Bambinello, tre carteglorie, basamenti in pietra, diversi turibuli, una statua in legno raffigurante Gesù bambino nudo, una pisside d’argento, tre pissidi, 4 calici d’argento, un incensiere (navicella, un reliquario, due ostensori, sei candelieri in legno. Si tratta di beni il cui valore complessivo è stato stimato in 45 mila euro. A Longo sono contestate le aggravanti di aver commesso il reato di appropriazione indebita su cose esposte per necessità alla pubblica fede e reverenza, nonché di aver causato un danno di rilevante gravità e aver agito con l’abuso di ospitalità e relazioni di ufficio; dopo essersi dimesso dallo stato clericale ha infatti continuato ad utilizzare in comodato gratuito l’abitazione annessa alla chiesa del Carmine, di cui per altro continuava ad avere le chiavi d’accesso. Peppe Ercoli