Protesta dalla riviera: "Stabilizzare precari non vuol dire assumere nuovo personale"

Opposizioni all’attacco dell’Ast: "A fronte dei 108 dipendenti che già lavoravano, che ne è dei venti oss non confermati?".

Protesta dalla riviera: "Stabilizzare precari non vuol dire assumere nuovo personale"

Protesta dalla riviera: "Stabilizzare precari non vuol dire assumere nuovo personale"

L’Ast stabilizza 108 dipendenti, ma che fine hanno fatto i 20 operatori sociosanitari non confermati nei mesi scorsi? Domande, queste, che ieri hanno accomunato una vasta schiera del centrosinistra – e non solo - riunito in tutte le sue anime all’ingresso del comune, mentre si stava svolgendo il consiglio comunale. Tra questi, l’onorevole Giorgio Fede, i consiglieri Paolo Canducci e Aurora Bottiglieri, l’ex sindaco Paolo Perazzoli, Loredana Emili, Daniele Primavera, Roberto Bovara, Giorgio Mancini ed Elisa Marzetti. Lo schieramento ha contestato la direzione dell’Azienda Sanitaria Territoriale e il vertice della regione Marche per le criticità irrisolte nella sanità picena, con particolare riferimento a quella costiera. "Oggi si parla di precari stabilizzati – commenta Canducci – cioè di dipendenti che già lavoravano: un’operazione necessaria, pena il crollo dei due ospedali. Il destino dei 20 oss, invece, non possiamo ancora conoscerlo. Perché non si parla dei 5 posti letto in meno alla Medicina d’urgenza? E dell’Allergologia?"

Per quanto riguarda questo ambulatorio, infatti, l’Ast avrebbe difficoltà a coprire il pensionamento degli specialisti impiegati. Il timore, per molti, è che il servizio possa essere trasferito ad Ascoli. "La regione – aggiunge Bottiglieri - pensa solo all’edilizia sanitaria, quando è evidente a tutti che la priorità è intervenire sul deficit di personale. Sono stati decisi dei tagli, e oggi non ci è dato sapere quanti e quali ancora ci aspettano". I due consiglieri di minoranza, d’altronde, avevano annunciato il picchetto due giorni fa, in risposta a quanto divulgato dalla stessa direzione Ast in merito al recentissimo passaggio a tempo indeterminato da parte di 52 infermieri e 56 oss, per mesi cavallo di battaglia delle organizzazioni sindacali. Una misura salutata con favore dal sindaco Antonio Spazzafumo, che l’aveva descritta come "un importante risultato del costante e costruttivo rapporto di leale collaborazione che noi sindaci, ed il sottoscritto in particolare, abbiamo intessuto in questi mesi con la regione e con l’azienda, e che ha visto la dottoressa Natalini e il suo staff confrontarsi sempre con franchezza e disponibilità".

Alla notizia, gran parte delle rsu ha sospeso lo stato d’agitazione, mentre Nursind e Usb sono tornati ad invitare i lavoratori alla manifestazione del 22 marzo. E non finisce qui. "Non dimentichiamo i tagli al personale medico e infermieristico del Pronto soccorso di San Benedetto – hanno scritto Canducci e Bottiglieri - la riduzione dei posti letto della Medicina d’urgenza, le sempre maggiori difficoltà per i cittadini di prenotare esami e visite, le interminabili liste di attesa, il ricorso dispendioso a infermieri e medici delle cooperative. Dove sono i necessari investimenti su personale e macchinari per far fronte a queste emergenze?"

Giuseppe Di Marco