Retrospiaggia, c’è un’altra grana. Le aziende diffidano il Comune

Il comitato PartecipAzione all’attacco: "Si contribuisce a creare ombre su una vicenda poco trasparente".

Retrospiaggia, c’è un’altra grana. Le aziende diffidano il Comune

Retrospiaggia, c’è un’altra grana. Le aziende diffidano il Comune

Qualche mese fa il comune di Massignano ha finalizzato l’acquisto di tutta l’area di retrospiaggia che apparteneva alla ditta Nifemar srl della signora Maria Vittoria Cocomazzi di San Benedetto, che ha ceduto i terreni per 260mila euro. Per tale operazione l’amministrazione comunale ha impegnato una somma di 305mila euro per far fronte a tutte le spese. Un passaggio fondamentale per il comune, ha sempre affermato il sindaco Massimo Romani, per riqualificare e valorizzare un’area con altissime potenzialità, ma abbandonata da sempre. Una proceduta contestata a lungo dalla minoranza e anche dal comitato cittadino ’Partecipazione’ per come si è arrivati all’acquisto. Ora si aggiunge un’altra grana poiché Sergio Conquista, titolare dell’omonima impresa di costruzioni e Maziano Ambruosi di Verde Marche, che avevano dato corpo all’accordo di programma, hanno diffidato il Comune per non aver rispettato la convenzione attuativa del piano particolareggiato per la riqualificazione dell’ex fornace Vinci. Gli imprenditori hanno invitato il Comune a dare seguito alla consegna di una porzione di retrospiaggia, così come previsto nella convenzione urbanistica, con la riserva di azioni per il risarcimento dei danni subiti per effetto del mancato utilizzo economico dell’area promessa in concessione ventennale gratuita e mai consegnata. Ora il comitato PartecipAzione di Massignano parla di misteri irrisolti, verità e propaganda.

"Atti amministrativi dimenticati, informazioni poco chiare o non completamente trasparenti dietro l’acquisto della spiaggia e per concludere convenzioni vantaggiose dimenticate nel ’cassetto’ abbandonate a loro stesse. Alla fine quanto sarà costata ai Massignanesi? Per farne cosa? Questa diffida contribuisce ulteriormente a creare ombre su una vicenda poco trasparente".

Marcello Iezzi