Rinviato a giudizio per stalking. Foto del cappio inviate alla ex. Finisce nei guai per le minacce

Tanti i messaggi inviati a lei attraverso WhatsApp, quasi sempre con parole gravi. Nella diatriba sono finiti anche i figli. L’uomo era già finito a processo per reati simili.

Rinviato a giudizio per stalking. Foto del cappio inviate alla ex. Finisce nei guai per le minacce

Rinviato a giudizio per stalking. Foto del cappio inviate alla ex. Finisce nei guai per le minacce

Di stalking deve rispondere un 43enne di Valle Castellana che il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli Barbara Caponetti ha rinviato a giudizio accogliendo la richiesta della Procura. Per l’uomo, difeso dall’avvocato Umberto Gramenzi, si tratta del secondo procedimento a suo carico ad Ascoli e sempre con l’accusa di stalking alla sua ex compagna. Un altro processo, infatti, è già in corso ed ora l’uomo dovrà affrontarne anche un altro. I fatti per cui è stato rinviato a giudizio nei giorni scorsi sono collocati fra marzo e aprile 2020. Non accettava il fatto che la sua ex non volesse proseguire la relazione e ha quindi messo in atto una serie di comportamenti gravemente molesti e intimidatori che hanno spinto la donna a denunciarlo. Tanti i messaggi inviati a lei attraverso WhatsApp, quasi sempre con parole minacciose. "Le soluzioni stanno finendo, come la mia pazienza. La prossima volta chiamerò Zerbini (ditta di onoranze funebri ndr), ma per te, ti metto con tuo padre" le ha scritto alludendo al fatto che il di lei genitore era morto; e ancora "non mi far venire in Ascoli che dopo è peggio". Nella diatriba sono finiti anche i figli della coppia. "Chiudi sta fogna davanti ai bambini, non devi dire che non mi occupo di loro".

Il 43enne avrebbe anche inviato foto alla sua ex ritraenti corde raccolte a mo’ di cappio seguite dal messaggio "appena ti incontro questa sarà la soluzione". Una palese minaccia di morte. Non sono mancati anche messaggi vocali nei quali l’ha minacciata dicendole che se fosse venuto in Ascoli l’avrebbe attaccata alla sua macchina e trascinata per 20 chilometri, che l’avrebbe trascinata per i capelli, riferendosi per altro ad un episodio che si era verificato nel 2014 durante una gita in Umbria quando l’aveva veramente afferrata per i capelli e trascinata sul manto stradale per diversi metri: un fatto per il quale è aperto un altro procedimento a suo carico davanti al tribunale di Spoleto. Comportamenti intimidatori avrebbero riguardato anche il nuovo compagno della sua ex presentandosi sotto casa e facendo diversi giri intorno all’immobile prima di sostare davanti al portone. In un’occasione ha anche lasciato una busta di giocattoli nel cancello dell’ex suocera. Una serie di cose che ha determinato ansia e paura nella sua ex che, sfinita dalla situazione, lo ha denunciato e ora l’uomo sarà processato anche per questi fatti.