Rsu all’attacco:: "Non si chiude un felice anno"

La Rsu dell'Ast di Ascoli chiede agli organi preposti al governo della sanità regionale quali modelli di sanità intendono garantire al territorio, sottostimato e con servizio privato in crescita. Personale precario non riconfermato, ripercussioni negative su servizi e qualità della cura. Cosa rispondono le istituzioni?

"La Rsu dell’Ast di Ascoli, insieme alle organizzazioni sindacali, si trova nella condizione di non poter augurare un felice anno nuovo ai lavoratori, bensì in quella di scrivere agli organi preposti al governo della sanità regionale, per chiedere quale modello di sanità hanno intenzione di garantire al territorio, che da sempre viene sottostimato e che vede crescere sempre più il servizio privato a discapito del pubblico". Inizia così una nota a firma del coordinatore della Rsu, Paolo Grassi, di Viola Rossi della Cgil, Giorgio Cipollini della Cisl, Paolo Sabatini della Uil, Roberto Tassi del Nursing Up, Fausto Menzietti della Fials e Benito Rossi dell’Ugl. I rappresentanti sindacali lamentano come "il personale precario che durante il periodo della pandemia ha garantito il funzionamento delle strutture sanitarie pubbliche, in buona parte non verrà riconfermato se non per qualche mese, o addirittura affatto. Tutto questo – continuano – avrà ripercussioni negative sui servizi e sull’organizzazione del lavoro e sulla qualità della cura erogata all’utenza. Al personale che ha rinunciato alle ferie, che è rientrato per coprire i turni, cosa rispondono le istituzioni?".