Sanità, la protesta dei sindacati:: "Nessun obbligo di aderire alle chat"

Dura nota congiunta delle sigle che denunciano "minacce, intimidazioni, doppi turni consecutivi"

Sanità, la protesta dei sindacati:: "Nessun obbligo di aderire alle chat"

Sanità, la protesta dei sindacati:: "Nessun obbligo di aderire alle chat"

"I turni di lavoro sono definiti attraverso il quadro di servizio; ogni eventuale modifica va notificata alle persone coinvolte che non hanno alcun obbligo di aderire ai gruppi whatsapp". Con poche righe ma piuttosto perentorie raccolte in un comunicato congiunto i segretari di Cgil, Cisl, Nursing Up Fials e Ugl Salute tornano a porre in evidenza quanto avviene nella sanità picena. L’obiettivo è segnare attraverso i rispettivi segretari provinciali "minacce, intimidazioni, doppi turni consecutivi, turni a volte scoperti, trasferimenti illegittimi, straordinari non pagati, ferie non concesse, diritti sanciti dal contratto nazionale di lavoro reiteratamente violati, competenze economiche non erogate".

In questa che definiscono "assurda condizione", gli operatori sanitari ed altri dipendenti della Ast di Ascoli si trovano ogni giorno a garantire le loro prestazioni lavorative, senza che alcuno, al di fuori delle organizzazioni sindacali, intraprenda qualche utile iniziativa finalizzata a ripristinare la legalità nella primaria, fondamentale azienda pubblica del territorio.

"È ora – scrivono ancora le sigle sindacali nel comunicato congiunto – che qualcuno dica basta a questo tipo di gestione che ha compromesso le condizioni ambientali in tutti i posti di lavoro con le comprensibili ripercussioni sulla bontà dei servizi sanitari che, giorno dopo giorno, subiscono i deleteri effetti di una gestione del personale contraddistinta da molteplici e reiterate violazioni normative" accusano Cgil, Cisl, Nursing Up Fials e Ugl Salute sottolineando che "non c’è alcun obbligo di aderire ai gruppi whatsapp né tantomeno c’è l’obbligo di leggere i messaggi o rispondere dal proprio cellulare che è uno strumento strettamente personale di comunicazione, così come non c’è obbligo di leggere tempestivamente le mail".

"L’ordine di servizio scritto, anche se apparentemente illegittimo, va rispettato, con riserva di successiva impugnativa" concludono le organizzazioni sindacali.

L’ultima denuncia in ordine di tempo era arrivata giusto l’altroieri dai sindacati Nursind e Usb, proprio sull’ospedale ascolano Mazzoni: nella nota si denunciava il caso di "un’infermiera avevano scritto Maurizio Pelosi (Nursind) e Mauro Giuliani (Usb) – è stata costretta a svolgere un turno di lavoro di oltre 13 ore e 30 minuti presso il reparto di Patologia neonatale di Ascoli e ciò è conseguenza della cronica carenza di personale".