L’Amministrazione comunale provvederà a sistemare una targhetta con il nome di Costantino Rozzi, dell’artista e dello sponsor Fainplast, sulla panchina con la statua di Rozzi posizionata nei giardini in Corso Vittorio Emanuele. Lo ha confermato l’assessore allo sport Nico Stallone: "Volevamo a tutti i costi inaugurare la statua in onore del Presidentissimo durante le festività natalizie e per questo abbiamo fatto le cose un po’ di fretta, ma adesso completeremo l’opera con tutti i particolari che mancano tra cui, appunto, la targhetta descrittiva e l’illuminazione. Voglio poi ricordare che la famiglia Rozzi ci ha donato l’ultima auto guidata da Costantino, la sua prestigiosa Bmw 735 ancora in perfetto stato e che posizioneremo lungo la pista ciclabile in modo che tutti potranno ammirarla e fotografarla". Per quanto riguarda invece le polemiche ha risposto direttamente l’autore della statua in bronzo, l’artista ascolano Giuseppe Cordivani: "Credo sia giusto affermare che la bellezza e la somiglianza all’originale di un’opera d’arte, sia molto soggettiva. Artisti, pittori, scultori che si mettono alla prova per realizzare certe opere, sanno bene di andare incontro anche a critiche e a polemiche. Personalmente mi ritengo molto soddisfatto anche perché tutte le scelte che sono state fatte sono state condivise con la famiglia che si è detta grata del risultato e che ha messo a disposizione sia gli abiti che le scarpe, e tutto ciò che poteva servire per rendere più realistica possibile la statua. Ho letto che molti lamentano il fatto che il viso non sia così somigliante a Costantino, che la fronte è troppo alta e che da seduto sembra anche meno alto di quello che in realtà era dal vivo. Posso soltanto dire che la statua è alta un metro e 82, misura corrispondente all’altezza reale e che la corporatura è la stessa del Presidentissimo. Altra polemica riguarda la scelta del materiale ma credo che il bronzo sia sia stata la scelta più giusta anche perché non si deteriora nel tempo e soprattutto garantisce una certa solidità. La scelta della lega da utilizzare è stata comunque mia. È vero, che i calzettoni potevano essere più rossi e mi avevano anche proposto di verniciarli con un colore più acceso, ma al di là che la vernice con il tempo si sarebbe deteriorata credo che un rosso troppo acceso era troppo kitsch e avrebbe perso la sua caratteristica particolare".
Valerio Rosa