Sfruttare le opportunità: "L’ex Carbon? Un bioparco"

Ambiente e un luogo di aggregazione che manca tra i punti chiave

Sfruttare le opportunità: "L’ex Carbon? Un bioparco"

Sfruttare le opportunità: "L’ex Carbon? Un bioparco"

Bisogna migliorare le infrastrutture, l’università, le tecnologie e si potrebbe implementare il turismo, questo è ciò che emerge dalla gran parte delle risposte dei giovani intervistati. Però, tra i temi, c’è un ulteriore problematica sollevata: "Non c’è sentimento di aggregazione, e questo succede perché non c’è un posto dove poter creare legami tra coetanei". A evidenziare la questione c’è la voce di una studentessa di giurisprudenza, la ventenne ascolana Chiara Pellei. Pellei, cosa chiederebbe al futuro sindaco? "Ciò che non sono mai riuscita davvero a percepire all’interno della mia città, soprattutto interfacciandomi con persone mie coetanee, è un sentimento di aggregazione. Penso che noi ragazzi e ragazze dovremmo ricevere più attenzione da questo punto di vista, dovrebbero venirci incontro cercando di concederci degli spazi sociali di ritrovo, al fine di poter creare dei legami più solidi e intersezionali. Servirebbe un luogo di condivisione umana, dove poter dedicarci a ciò che più ci piace, scoprendo tutto ciò che appassiona e ciò che contraddistingue ciascuno di noi. Credo, quindi, che riuscire a ritagliare per noi giovani uno spazio materiale, al fine di creare una rete e una zona di comfort per tutti e tutte noi, sarebbe un passo davvero significativo per la nostra soggettività".

E in quanto a ‘spazio’ da adibire ai giovani, tra coloro che sono intervenuti per rispondere, c’è anche Nicola Morganti, uno studente della facoltà di biotecnologie di 20 anni, con una proposta particolare. Morganti, cosa chiederebbe al futuro sindaco? "Io avrei in mente un progetto, che sto provando a far realizzare. Nello specifico stiamo pensando di costruire una grande struttura ibrida tra intrattenimento e conoscenza della natura. Il progetto si chiamerebbe ‘picchio park’, e pensavo che sarebbe ottimo se inserito nei lavori di riqualificazione dell’area ex Carbon. In particolare la zona principale di questa struttura sarebbe un bioparco, come quello che di Roma, o di Falconara, che però al suo interno conterrebbe specie animali e vegetali, ma anche animali domestici e specie selvatiche del nostro territorio. Non sarebbe però limitato al territorio ascolano, ma potrebbe essere ampliato a livello nazionale. L’idea prevede una struttura ibrida, simile ad una che è presente anche nella città dove studio, Perugia. E sarebbe ibrida proprio perché da una parte ci sarebbe il bioparco, nel quale lavorare e partecipare attraverso azioni di volontariato, dall’altra ci sarebbe una struttura sociale con varie e piccole infrastrutture, ad esempio con una sala giochi, un bowling, una mini disco, insomma ciò che potrebbe portare la movida dei ragazzi qui ad Ascoli invece che altrove".

ott. firm.