Sindacati, allarme organici: "Così non affrontiamo l’estate"

Preoccupazione per l’arrivo dei turisti e le ferie da smaltire: "L’Ast ci informa delle decisioni a cose fatte"

Sindacati, allarme organici: "Così non affrontiamo l’estate"

Sindacati, allarme organici: "Così non affrontiamo l’estate"

Non è un bel momento per le relazioni sindacali interne all’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli e lo testimonia l’annuncio dato ieri dalle organizzazioni dei lavoratori a proposito di iniziative che verranno presto messe in campo. In coro infatti le sigle sindacali hanno parlato di problemi irrisolti per i lavoratori del comparto, problemi che sono ritenuti tanti e gravi, e che poi vanno a scapito dell’utenza con il rischio di diminuire le diagnosi e anche le cure, come succede purtroppo anche nella sanità del Piceno. Come se la situazione non fosse già abbastanza pesante, si profila un altro problema all’orizzonte per lavoratori e cittadini: in vista della stagione estiva i servizi ai turisti rischiano di non poter essere garantiti a causa di un piano ferie ancora in alto mare, che va ad inserirsi su carenzze di organizo ormai strutturali ma non per questo meno drammatiche.

E poi c’è anche un altro quesito che non ha facile risposta: se il personale sanitario impiegato quotidianamente diminuisce chi farà funzionare le nuove Tac? E a quel punto, come si spera di poter ridurre le liste d’attesa?

"Da mesi abbiamo intrapreso un confronto con la nuova direzione dell’Ast, ma ultimamente c’è stata una fortissima chiusura ad affrontare le tante problematiche da anni affliggono il territorio" ha premesso Giorgio Cipollini (Cisl) ricordando che tra il 2022 e il 2023 "l’Ast di Ascoli ha ridotto di 89 unità la propria dotazione organica, il 5%, con ripercussioni fortissime sui servizi e conseguentemente sulla collettività e in particolare sulle classi meno abbienti che vedono di giorno in giorno svilire la bontà del servizio pubblico a favore di un privato che avanza sempre di più, addirittura del 50 per cento rispetto al resto della regione". C’è anche la questione crediti vantati da circa 1.200 operatori. "A fronte di uno stipendio sui 1.500 euro, avere un credito di 5/6.000 euro non permette di lavorare serenamente e non a caso il clima interno è difficilissimo, con un tasso di sindacalizzazione superiore al 75%" ha aggiunto Cipollini elencando le criticità: "Il riconoscimento dei tempi di vestizione, visto che dal 2018 ad oggi non è stato pagato neanche un centesimo; il diritto alla mensa per i lavoratori turnisti h24 che in questa Ast è garantito invece solo al mattino; manca l’accesso all’acqua potabile, gli spogliatoi li stanno concentrando in ambienti non a norma. C’è poi la costante violazione dei diritti nell’organizzazione del lavoro, anche a causa della forte carenza di personale. Abbiamo chiesto un nuovo regolamento sulla mobilità interna, e che in attesa fosse rispettato quello vecchio: questa direzione non ha fatto nell’uno nell’altro". Problemi di relazioni sindacali con la direzione sanitaria sono stati segnalati da Viola Rossi, della funzione pubblica Cgil.

"All’ultimo incontro, su un tema organizzativo riguardante l’intenzione di togliere un tecnico di radiologia dal turno di notte, anziché portarci a conforto dati e ipotesi su cui ragionare, c’è stata solo la comunicazione di una decisione già assunta – ha detto – Hanno poi cercato di tornare sui propri passi, spostando al 22 aprile la partenza di questa riorganizzazione, ignorando comunque i sindacati. Invece che implementare personale e servizi, questa direzione va in senso opposto, col rischio di ridurre i servizi, a vantaggio della sanità privata. Sì, ci sono state stabilizzazioni dei precari assunti durante il Covid, ma – ha concluso Rossi – perdiamo altri precari che continuano ad andare a casa ed è diminuito il personale in dotazione organica".

Peppe Ercoli