Sindacati sul piede di guerra:: "Riprendiamo la mobilitazione"

Le sigle sindacali Cgil, Cisl e Ugl della sanità di Ascoli annunciano mobilitazioni e possibili scioperi per contrastare la riduzione di risorse umane e la precarietà nell'assistenza sanitaria.

Sindacati sul piede di guerra:: "Riprendiamo la mobilitazione"

Sindacati sul piede di guerra:: "Riprendiamo la mobilitazione"

E’ a firma di Viola Rossi della Cgil, Giorgio Cipollini della Cisl e Benito Rossi dell’Ugl salute, la nota con la quale le tre sigle sindacali annunciano la ripresa della mobilitazione dei lavoratori del comparto dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli e l’eventualità di uno sciopero futuro. Il tutto mentre l’Usb e il Nursind, invece, proclamano immediatamente lo sciopero programmandolo per l’intera giornata del 22 marzo. E’ chiaro, dunque, come le organizzazioni sindacali dell’Ast di Ascoli vivano un momento (che ormai va avanti da diverso tempo) di spaccatura, per divergenza di vedute. I motivi che spingono le prime tre al raffreddamento nei confronti dell’azienda sono legati alla scarsità di risorse a disposizione per il personale.

"Abbiamo più volte tentato, come maggioranza sindacale – dicono Viola Rossi, Giorgio Cipollini e Benito Rossi –, di far desistere l’Ast dall’intraprendere iniziative unilaterali che vengano meno anche ai vincoli contrattuali eppure, pur di rispettare il budget per il personale che la giunta regionale ha riservato alla nostra azienda sanitaria, si continua a mandare a casa personale fondamentale e si tenta di rimediare facendo lavorare uno stesso professionista su più reparti al solo fine di risparmiare risorse economiche. Ciò per noi è inaccettabile. E non lo è solo per i lavoratori che vedono addirittura negarsi il diritto di lavorare con professionalità, dedicandosi all’attività dell’unità operativa assegnatagli, ma lo è ancor di più per i cittadini che rischiano, rivolgendosi al sistema sanitario pubblico, di avere un’assistenza sbrigativa e con un rischio clinico che si innalza vertiginosamente. Ciò è a maggior ragione vero in vista della riorganizzazione della Murg e del Pronto soccorso di San Benedetto: dal prossimo mese, le risorse umane saranno ridotte e razionalizzate, utilizzate su più servizi perché i numeri non consentirebbero il mantenimento dell’attuale quantitativo di personale. Ci chiediamo dove siano i sindaci e i rappresentanti delle istituzioni locali e cosa intendano fare per difendere la nostra salute. Continueranno a guardare silenti o inizieranno a rivendicare risorse per i cittadini del Piceno? Noi siamo pronti a riprendere la mobilitazione e a condurre le lavoratrici e i lavoratori allo sciopero. Ci auspichiamo che anche la cittadinanza, preso atto della situazione in cui versa la sanità picena, si unisca alle nostre proteste".