Sorelle sambenedettesi a Venezia: "Le nostre opere alla Biennale"

Le sorelle De Leonardis espongono opere alla Biennale di Venezia 2024, con focus sul contatto con l'altro e l'ibridazione tra mondi diversi.

Sorelle sambenedettesi a Venezia: "Le nostre opere alla Biennale"

Sorelle sambenedettesi a Venezia: "Le nostre opere alla Biennale"

Due sorelle sambenedettesi in trasferta a Venezia in occasione della Biennale 2024. ‘Incontri tra mondi diversi’, ‘Atlantide’ e ‘Alieni Invisibili’, le opere di Claudia e Anna Carla De Leonardis sono infatti esposti nel padiglione Bangladesh dell’edizione di quest’anno, dietro il progetto ‘The contact’ della curatrice Viviana Vannucci.

Anna Carla De Leonardis, come nasce la sua opera?

"Per l’occasione ho presentato un’installazione con due quadri in plexiglass di fili d’oro e una piramide blu che rappresenta il cosmo, con le luci che stanno a ricordare un universo luminoso e spaziale. In un quadro sono presenti delle onde, onde sonore, che ci trasportano in un oceano nuovo, appunto spaziale. L’altro è intitolato ‘Alieni invisibili’, ritroviamo nell’opera due unicorni, che però possono essere letti anche cavalli di Venezia, quindi si può arrivare ad una diversa interpretazione. Il centro delle opere è il contatto con l’altro, con lo straniero, con l’alieno. Abbiamo esposto le mie insieme a quelle di mia sorella perché sono appunto in contatto anche tra di loro, condividono uno stesso concetto".

Claudia De Leonardis, e invece la sua?

"L’opera fa parte di questo progetto, ‘the contact’, che si chiama così per evocare il contatto che creiamo noi terrestri con lo spazio extraterrestre. Proprio questo incontro, tra noi e nuove, altre forme di vita, è rappresentato nel mio quadro. Ho creato un’ibridazione di colore, per parlare del cosmo, tra nebulose e galassie. Gli uomini nell’ombra invece saremmo noi, che non comprendiamo ancora questa apertura con l’altro. Però c’è, e qualcuno riesce a vederla. Attraverso nuovi codici linguistici, che noi ancora non conosciamo, possiamo comunicare con loro, e questo è necessario per un futuro migliore per tutti".

Come è stato partecipare ad un’esposizione così importante al fianco di sua sorella?

"Abbiamo vissuto veramente in una maniera splendida l’esperienza, sia come artiste che come sorelle. Questo per noi è stato un grande traguardo, un sogno realizzato. Vivere l’allestimento, stare lì con tutti gli artisti, vedere questa affluenza di persone, visitare la Biennale di quest’anno. L’abbiamo trovata molto interessante perché in questa edizione sono state rivalutate molto la pittura e le installazioni, su idea del direttore Adriano Pedrosa. Poi come sorelle siamo molto attaccate, quasi in simbiosi, quindi condividere questo lavoro artistico conglobato ha solo rafforzato il nostro rapporto e il nostro approccio all’arte".

Ottavia Firmani