Tirocini d’inclusione Ambito 21, in tre anni 300 nuovi progetti

Fondi per oltre un milione che serviranno a garantire le iniziative e a pagare i tirocinanti.

Tirocini d’inclusione Ambito 21, in tre anni 300 nuovi progetti

Tirocini d’inclusione Ambito 21, in tre anni 300 nuovi progetti

I soggetti fragili possono accedere al mondo del lavoro, o comunque acquisire competenze utili ad un futuro inserimento? Sono queste le domande alla base del nuovo progetto relativo ai Tirocini d’inclusione sociale (Tis) appena avviato dall’Ambito Territoriale Sociale 21, di cui San Benedetto è comune capofila. L’iniziativa in realtà è attiva già da diversi anni, ma a partire da questo autunno i fondi a disposizione sono aumentati a dismisura: per l’Ambito 21, infatti, la regione Marche ha stanziato ben 1.241.849,14 euro, che serviranno a garantire l’esecuzione dei singoli progetti e a pagare le indennità mensili di 400 euro ai tirocinanti. La nuova ondata di Tis è partita il 1° novembre e se ne potrà usufruire fino al 31 dicembre 2025. Le possibilità, a partire da quest’anno, sono ben più ampie che in passato: nel 2023 si potranno attivare 50 tirocini, 130 nel 2024 e 120 nel 2025. Da sempre, i Tis sono rivolti alle persone prese in carico dal servizio sociale professionale e dai servizi sanitari competenti.

Protagonisti di questa iniziativa sono gli assistenti sociali che monitorano le attività dei tirocinanti all’interno di un soggetto ospitante, ovvero datori di lavoro di enti pubblici, terzo settore, ditte e privati, il cui compito è designare un tutor con funzione di affiancamento. La durata di un progetto va da 6 a 24 mesi: il tirocinante può farne più di uno, purché non contemporaneamente. Le persone ‘prese in carico’ sono soggetti fragili a causa di disabilità psico-fisiche, presenza di minori in carico, indigenza – Isee pari o inferiore a 9360 euro – disoccupazione e dipendenze patologiche, nonché altri svantaggi dovuti all’età (ultracinquantenni). Una volta valutato il caso specifico, i servizi socio-sanitari attuano una valutazione delle competenze e si individua un ente ospitante disponibile, con il quale viene stipulata una convenzione e definito il complesso di attività. Il terzo settore è finora il maggiore ente ospitante, ma l’Ats 21 punta, con il nuovo finanziamento, ad aumentare la quota di privati. "A San Benedetto si parla spesso di sociale, ma più che altro per alimentare polemiche – dice l’assessore Andrea Sanguigni – credo che questo progetto sia una valida risposta a chi trova difficile inserirsi nella società in maniera attiva". "Questa iniziativa rappresenta una grande opportunità per affrontare la vulnerabilità del nostro territorio – aggiunge la coordinatrice Ats 21 Simona Marconi – è complementare ad altre azioni di presa in carico ma non si sostituisce in alcun modo a forza lavoro regolarmente assunta".

Giuseppe Di Marco