Un anno e mezzo fa per Macerata: "agiva in piena consapevolezza"

«Leopoldo Wick ha agito con piena consapevolezza, volendo causare la morte dei malcapitati...

"Leopoldo Wick ha agito con piena consapevolezza, volendo causare la morte dei malcapitati anziani, ’rei’ di soffrire, sovente, di crisi, anche violente, di agitazione psicomotoria". E’ il passo più severo delle motivazioni della sentenza con la quale l’1 giugno 2022 la Corte d’Assise di Macerata ha condannato all’ergastolo Wick, riconoscendolo colpevole di 7 degli 8 casi di omicidio e di uno dei 4 casi di tentato omicidio. Wick è stato assolto per un caso di omicidio e per i restanti 3 di tentato omicidio. La Corte di Ancona ha completamente cancellato quel pronunciamento, assolvendo Wick "perché il fatto non sussiste". I giudici della Corte d’Assise di Macerata in 430 pagine hanno spiegato un anno fa come sono giunti alla sentenza di condanna. Sulla condotta di Wick hanno sottolineato che "persino un profano della materia sanitaria-infermieristica avrebbe compreso, senza difficoltà alcuna, come il somministrare in modo sistematico insulina in dosi elevate a pazienti anziani e fragili in quanto affetti da plurime e rilevanti comorbidità e, per giunta, non diabetici (quali alcuni dei pazienti ndr), ne avrebbe con assoluta certezza determinato il decesso. L’inoculazione di dosi spropositate di promazina, spesso in combinazione con quetiapina e zolpidem, a pazienti anch’essi gravati da altre patologie, non poteva che sortire il medesimo effetto letale per le vittime". Secondo la Corte maceratese, tale consapevolezza l’aveva Wick, il quale, "con malcelata arroganza, si imponeva, al cospetto di colleghi e - addirittura - dottori, come depositario della più profonda conoscenza delle tecniche di somministrazione, anche combinata, dei farmaci". I giudici di primo grado non hanno creduto all’ipotesi di un mero errore. Nel motivare il perché anche l’Ast delle Marche doveva accollarsi l’onere di risarcire le parti civili, i giudici hanno ritenuto sussistente la responsabilità solidale dell’ente pubblico di appartenenza del reo, dal momento che "Wick ha perpetrato gli omicidi sfruttando i compiti a lui demandati, vale a dire la somministrazione agli ospiti delle terapie loro prescritte".

p. erc.