Uno ’zaino sospeso’ dal Lions per aiutare le famiglie in difficoltà

Consegnato alle maestre della primaria Piacentini il ricavato del servizio messo in piedi dal club .

Uno ’zaino sospeso’ dal Lions per aiutare le famiglie in difficoltà

Uno ’zaino sospeso’ dal Lions per aiutare le famiglie in difficoltà

Il Lions Club di San Benedetto ha consegnato alle insegnanti della primaria Bice Piacentini il ricavato della raccolta del service multidistrettuale ’Zaino sospeso’: si tratta di materiale scolastico che sarà destinato agli studenti scelti dall’Istituto. Alla cerimonia erano presenti numerose rappresentanti del corpo docenti della scuola primaria Bice Piacentini, la presidente del Lions Club di San Benedetto Laura Cennini, il segretario del Lions Club Fabio Varese, l’officer distrettuale del service ’Zaino sospeso’ Adele Gabrielli e la socia Loriana Ricci, che ha curato i contatti con l’Isc Centro.

"Lo ’Zaino sospeso’ ha l’obiettivo di aiutare le famiglie del territorio nelle spese per l’acquisto di materiale scolastico – ha dichiarato la presidente Cennini – e siamo felici di aver potuto donare astucci, colori, quaderni, compassi e altri oggetti che sono ausili concreti a sostegno del diritto allo studio dei ragazzi. Voglio ringraziare, a nome del Lions Club che rappresento e di tutta la comunità, Fg Holding del Gruppo Gabrielli per aver sostenuto il service e aver integrato, in maniera decisiva e con entusiasmo, la donazione fornendo un quantitativo ingente di materiale scolastico aggiuntivo". Il service ’zaino sospeso si è avvalso, nella fase di raccolta, anche della collaborazione di numerose cartolibrerie del territorio e "per questo, vogliamo ringraziare anche le cartolibrerie Cupido di Spinetoli, Unicart di Porto d’Ascoli, CartolibrElia di Monsampolo del Tronto, Teorema, Alif, Mondadori Bookstore, Buffetti e Mamadiva di San Benedetto".

Lo zaino sospeso richiama la tradizione del caffè sospeso, uno degli elementi più famosi della tradizione napoletana. Soprattutto durante il Covid molti furono i pranzi, le cene, e addirittura i film al cinema. "L’usanza del caffè sospeso – si legge su visitnaples.eu – iniziò durante la Seconda Guerra Mondiale, quando, in tempi molto difficili, la gente era solita pagare due tazze di caffè: una per se stessa, ed una per chi non poteva permetterselo. Alla domanda: ’Vuole un caffè, signore?’, la gente era solita rispondere con gioia e felicità, chiedendo al tempo stesso anche loro una tazza di caffè da ricambiare".

Ecco perché "oggigiorno questa tradizione si è diffusa, non solo a Napoli, ma anche in Italia e nel resto del mondo. Nel 2010, infatti, il Caffè Gambrinus, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni di attività, ha voluto riprendere questo atto di gentilezza, in modo da riportare alla luce una delle tradizioni più importanti della cultura Partenopea. Anche lo scrittore e filosofo Luciano De Crescenzo, nel libro intitolato, appunto, ’Il caffè sospeso’ ha scritto: ’Quando qualcuno è felice a Napoli, paga due caffè: uno per sè stesso, ed un altro per qualcuno altro. E’ come offrire un caffè al resto del mondo’".

Vittorio Bellagamba