Usb e Nursind, presidio davanti alla Regione

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali Usb e Nursind hanno organizzato un presidio, martedì, davanti alla Regione ad Ancona. Alla base...

Usb e Nursind, presidio davanti alla Regione

Usb e Nursind, presidio davanti alla Regione

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali Usb e Nursind hanno organizzato un presidio, martedì, davanti alla Regione ad Ancona. Alla base della manifestazione di protesta, la questione della proroga dei contratti in scadenza a diversi operatori sanitari degli ospedali piceni. "Invitiamo a partecipare tutti i lavoratori in scadenza, nonché anche gli altri dipendenti dell’Ast di Ascoli – dicono Mauro Giuliani dell’Usb e Maurizio Pelosi del Nursind –, poiché ulteriori riduzioni del personale causerebbero ripercussioni sui carichi di lavoro e un rischio clinico maggiore. Attualmente, i lavoratori precari prorogati sono 173 in totale, di cui 124 sono infermieri e operatori socio sanitari. Un Oss ha visto scadere il proprio contratto ieri e, entro la fine di gennaio, si aggiungeranno alla lista altri 5 dipendenti, di cui un altro Oss, 3 ausiliari e un fisioterapista. A febbraio, altri 8 lavoratori precari, di cui 7 infermieri e un Oss. Nel mese di marzo, il numero aumenterà a 15, di cui 11 Oss". "Pertanto – continuano i due rappresentanti sindacali – chiediamo che venga immediatamente avviata la procedura di stabilizzazione Covid, con la pubblicazione della graduatoria di tutti coloro che hanno raggiunto i requisiti necessari, inclusi coloro che sono stati licenziati alla fine del 2023. Le condizioni di lavoro attuali sono già inaccettabili. I lavoratori continuamente si vedono negare diritti fondamentali, come le ferie e il corretto pagamento delle ore di straordinario. La Regione deve stanziare risorse per la proroga e la stabilizzazione dei lavoratori Covid. Sono necessarie, inoltre, nuove assunzioni: da mobilità e concorsi per garantire ai cittadini il diritto alla salute. Il 23 gennaio scenderemo in piazza davanti alla Regione Marche, dalle 10 in poi, per urlare con forza la nostra richiesta di risorse, vitali per il diritto inalienabile alla sanità pubblica".