Valanga di mail alla polizia stradale. Per il giudice non c’è stato reato

Tutti assolti gli imputati finiti a processo per interruzione di pubblico servizio. .

Valanga di mail alla polizia stradale. Per il giudice non c’è stato reato

Valanga di mail alla polizia stradale. Per il giudice non c’è stato reato

La valanga di mail che nei primi mesi del 2021 è arrivata alla casella di posta certificata della polizia stradale è configurabile semplicemente come comunicazione ufficiale contro le sanzioni amministrative elevate o uno stratagemma per intasare volontariamente la casella, rallentandone il funzionamento e addirittura per due giorni bloccarla? A questa risposta doveva dare risposta il processo che è stato celebrato al tribunale di Ascoli a carico di ben 21 persone imputate di interruzione di pubblico servizio, reato che avrebbero commesso successivamente al 31 gennaio 2021. Al termine dell’istruttoria dibattimentale il giudice ha assolto tutti gli imputati. La vicenda risaliva al periodo di restrizioni per via del Covid. Quel giorno oltre 100 persone si radunarono nel piazzale antistante l’hotel Quadrifoglio a Porto d’Ascoli, nei pressi dell’uscita dell’Ascoli-Mare. Le norme anti Covid emanate dallo Stato italiano vietavano però assembramenti, per cui intervenne la Polizia stradale che identificò tutti i presenti e agli stessi successivamente venne notificata una sanzione amministrativa di 400 euro. I soggetti in questione, contrari alle restrizioni imposte dal Governo a causa della pandemia, rifiutavano le stesse, figuriamoci la multa per aver dato vita ad un assembramento. Per cui hanno inviato una valanga di mail alla casella istituzionale di posta certificata della polizia stradale. "Quelle mail erano ridondanti, inviate ripetutamente ad una valanga di indirizzi mail; ognuna di quelle, tantissime, mail conteneva allegati ’pesanti’, e venivano inoltrate sempre alla nostra casella di posta elettronica" ha raccontato durante il processo il dirigente della polizia stradale di Ascoli Luca Iobbi. Una quantità di mail ritenuta ’mailbombing’ che ha causato forti rallentamenti alla casella postale della Stradale, financo a bloccarla completamente nelle serate del 6 e 7 aprile, tanto da dover richiedere interventi tecnici per ripristinarne il funzionamento. Per l’accusa è stato fatto deliberatamente. Per la difesa invece era solo il sacrosanto diritto dei soggetti in questione di opporsi alla sanzione. Tra le persone finite sotto processo c’erano sambenedettesi, abruzzesi e un’ascolana difesa dall’avvocato Di Feliciantonio. Peppe Ercoli