FRANCESCO MORONI
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L’arte di Romano Reggiani: "Questa città mi avvolge"

L’attore e musicista è protagonista della puntata odierna del nostro podcast "Sotto le Due Torri ci sono tante buone vibrazioni". Martedì sarà al Bravo Caffè

L’attore Romano Reggiani è ospite del nostro podcast ’Il resto di Bologna’

L’attore Romano Reggiani è ospite del nostro podcast ’Il resto di Bologna’

Bologna 12 ottobre 2023 – «Amo Bologna, perché è la migliore del mondo". Dal ‘Dante’ di Pupi Avati – che definisce "forse il più grande regista italiano di sempre, insieme a pochi altri" – al progetto americano sulla figura di Lamborghini. Dalla fiction Rai ‘Il nostro generale’, in omaggio a Carlo Alberto dalla Chiesa, all’ultima produzione griffata Netflix, che ripropone un adattamento de ‘Il Gattopardo’.

Attore e musicista, 30 anni da compiere il 28 ottobre, bolognese doc, protagonista della puntata odierna del nostro podcast ‘Il Resto di Bologna’: Romano Reggiani racconta la propria carriera e la sua città natale, che ha scelto anche come progetto di vita.

Se chi si dedica alla settima arte spesso vuole restare a pochi passi da Cinecittà, non è il caso di Reggiani, che nella Capitale andrà sì il 19 ottobre, ma per partecipare al Festival del Cinema nella sezione ‘Autori’ (kermesse parallela dal titolo ‘Alice nella città’). "Ho vissuto a Roma, ma sono scappato dopo aver fatto il Centro sperimentale, l’Accademia del cinema – racconta Reggiani –. Ho scelto Bologna perché è a misura d’uomo e, allo stesso tempo, una metropoli al passo con l’Europa: c’è una vibrazione artistica interessante, che in altre città si trova solo in alcuni ‘nuclei’. Qui la respiri ovunque. Sto bene a Bologna perché dalla mia vita privata attingo materiale per il lavoro".

Nel tempo libero si dedica alla musica: martedì sarà al Bravo caffè di via Mascarella per un concerto dal titolo ‘A folk gig - Bob Dylan & Allen Ginsberg poetry’, con Francesco Guizzardi alla chitarra. "Sarà un’occasione per il pubblico – spiega Reggiani –, perché distribuirò poesie di Ginsberg, per tornare nella New York degli anni ‘60".

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