REDAZIONE BOLOGNA

A giugno i primi passi sulla via dei Brentatori

Prende forma il nuovo cammino da Bologna a Monteveglio, seguendo le tracce degli antichi portatori di uve e vini dei colli

A giugno i primi passi sulla via dei Brentatori

Via dei Brentatori ai nastri di partenza. Entro giugno dovrebbe vedere la luce il cammino turistico e culturale di 45 chilometri che, da piazza Maggiore a Bologna, passerà per i crinali e tra i filari delle viti dei Colli Bolognesi e finirà il suo percorso nei suggestivi borghi medievali delle frazioni di Oliveto e dell’Abbazia a Monteveglio-Valsamoggia. "C’è stata una battuta di arresto a causa della frana che lo scorso anno si è verificata in località Casetti a Zola Predosa, sotto Monte Capra, e che ci ha costretti a rivedere il percorso della Via dei Brentatori. Gli operatori del Cai, che ci aiutano nell’allestimento del percorso, stanno studiando una variante alternativa al tracciato disegnato in un primo momento", rivela Fabio Mauri, presidente di ’Succede solo a Bologna’, l’associazione cui è stata affidata la realizzazione del percorso e della relativa guida.

"Gli interventi di sistemazione idrogeologica del suolo – aggiunge Mauri – sono spesso lunghi e complessi, ma contiamo di essere pronti per la prossima estate. Ci aspettiamo una reazione da protagoniste di tutte le attività economiche del territorio. Tra qualche settimana incontreremo i vertici dei Lions e delle associazioni interessate". Chi non sta fermo un minuto è Carlo Gaggioli, quasi 93 anni, il veterinario di Zola Predosa prestato alla viticultura che da sempre si batte per il lancio e il riconoscimento della Via dei Brentatori come il cammino che connoti a livello culturale, economico e turistico tutta l’area ovest della provincia di Bologna. "La Via dei Brentatori – ricorda Gaggioli – risale al 1250, quando sorse la Società bolognese dell’Arte dei Brentatori che tutelava quegli operai che con le brente, le grandi gerle, portavano in spalla a Bologna le uve e il vino attraverso i crinali dei Colli bolognesi per evitare le incursioni in pianura dei modenesi. Erano diventati così bravi che ci si affidava a loro per la valutazione delle uve e dei vini".

Esulta Maria Grazia Palmieri, Maestro (ossia: presidente) della Compagnia dell’Arte dei Brentatori. "Si realizza un sogno – afferma – faremo di tutto affinché i nostri 18 ’trebbi’, centri di raccolta, facciano pubblicità a questo cammino. Soprattutto quelli che abbiamo aperto in Svizzera, Finlandia e Oregon, negli Usa". Anche gli operatori economici locali sono già in moto. "Con la nostra associazione – racconta Stefano Parmeggiani, titolare della Trattoria Dai Mugnai a Monteveglio e rappresentante locale di Confesercenti – stiamo mappando tutti i bar, i ristoranti, gli alberghi, i b&b e tutte le attività turistiche che potranno essere interessate all’accoglienza dei turisti. Importante sarà creare i punti per la timbratura, in modo da permettere ai turisti di fermarsi almeno due notti sul nostro territorio".

Nicodemo Mele