
Il Cau del Navile sarà tra quelli che, dal primo luglio, verranno chiusi durante le ore notturne La ragione sarebbero i pochi accessi
Dal primo luglio chi avrà un lieve malessere durante la notte non potrà più recarsi nei Cau di Navile, Casalecchio e San Lazzaro perché dalle 20 saranno chiusi e dovrà chiamare la continuità assistenziale, cioè la guardia medica, al numero 051-3131.
Dopo un lungo confronto tra l’Ausl e le rappresentanze dei lavoratori di Fp Cgil, Uil Fpl, Cisl Fp la conclusione non soddisfa i sindacati che, comunque, hanno deciso di sospendere momentaneamente lo stato di agitazione in attesa della conclusione del periodo di verifica relativa al funzionamento del nuovo assetto.
L’Azienda Usl fa sapere che "per le urgenze minori, come ad esempio mal di testa, arrossamento/bruciore agli occhi, mal di denti, contratture muscolari dopo le 20 i cittadini sono invitati a telefonare allo 051-3131, numero telefonico unico della continuità assistenziale. Nella fascia notturna, quando il consiglio telefonico non sarà sufficiente, il cittadino, previa valutazione del medico, potrà essere visitato a domicilio o invitato a presentarsi in ambulatorio"
In realtà, nei Centri di Navile, Casalecchio e San Lazzaro, precisa sempre l’Ausl "ci si potrà presentare direttamente fino alle 22, ma l’ultima accettazione sarà effettuata alle 20; dopo l’accesso all’attività ambulatoriale di continuità assistenziale nelle stesse sedi sarà mediato dal contatto telefonico".
Cgil, Cisl e Uil si dichiarano "contrari alla esclusione dal turno 22-8 degli infermieri dai Cau, una scelta che peggiora il livello assistenziale ai cittadini e blocchi un percorso virtuoso per motivi di carattere politico e non di livello organizzativo". Sottolineano di avere comunque "ottenuto alcune misure di tutela per i lavoratori coinvolti: l’Azienda rimodula l’orario degli infermieri garantendo flessibilità in ingresso e uscita fino alle 21. Verrà riconosciuta una valorizzazione economica mensile che assicura il mantenimento del trattamento attuale e la possibilità per il personale infermieristico che appartiene al settore dell’emergenza di rientrare nell’area di origine o in altre sedi nel rispetto delle competenze maturate". Nonostante questo le sigle fanno sapere che "faranno tutto quello che è nelle loro possibilità per ritornare all’attuale modello con il ripristino del turno su 24 ore di apertura dei Cau".
Il Pronto soccorso di Bazzano, invece, è stato al centro della Conferenza territoriale socio-sanitaria metropolitana che si è tenuta ieri pomeriggio. All’incontro, con le parti sindacali, presenti l’assessore regionale a Salute, Massimo Fabi, la vicepresidente della Ctssm Marilena Pillati, la direttrice generale dell’Ausl, Anna Petrini, il sindaco di Sasso Marconi delegato per il distretto Reno Lavino Samoggia, Roberto Parmeggiani. Ribadita da Fabi la "necessità di dare un’assistenza di qualità pur tenendo conto del definanziamento della sanità pubblica. E dell’avvio di un percorso che coinvolga tutti gli attori in campo".
Monica Raschi