Colli Bologna, l’appello dei residenti: “Sì alle camminate, no agli espropri dei terreni”

L’associazione Comicolli in allarme per il documento approvato dalla maggioranza nel consiglio di Quartiere Porto-Saragozza: ‘Recinzioni legittime, ci sono soluzioni alternative’

Immagine di archivio del Parco Cavaioni: l'associazione Comicolli chiede un progetto di rifacimento in senso green

Immagine di archivio del Parco Cavaioni: l'associazione Comicolli chiede un progetto di rifacimento in senso green

Bologna, 6 giugno 2024 – Potrebbero servire degli espropri effettuati dal Comune per realizzare i sentieri destinati alle camminate sui Colli bolognesi. E, a fronte di questo rischio, l’associazione Comicolli, che riunisce un folto gruppo dei residenti della zona Colli, lancia l’allarme, chiedendo all’amministrazione più coinvolgimento nelle scelte che riguardano l’area.

Il tutto parte dal consiglio di Quartiere Porto-Saragozza svoltosi l’altra sera, dove, si legge nella nota di Comicolli, ‘è stato approvato un ordine del giorno della maggioranza, con voto contrario della minoranza, che mira a creare un’area ricreativa verde più grande rispetto agli attuali parchi connettendoli tra loro ‘il più possibile in accordo con i proprietari’ e invitando il Comune a dichiarare l’infrastruttura di interesse pubblico’. ‘Un non tanto velato parlare di espropri’ che ha fatto riflettere Comicolli. 

Un documento, quello della maggioranza, nel quale ‘la collina viene indicata come mera zona di svago per la cittadinanza – osserva ancora Comicolli –, senza tenere conto che è un’area abitata da residenti, preda spesso di malintenzionati e quindi poco sicura, carente se non addirittura priva di servizi pubblici come fibra e autobus. In un capoluogo dove, secondo ‘Città 30’, ogni area dovrebbe essere raggiungibile in bus, bicicletta o piedi in 10’, cosa impossibile in collina, spesso neppure coperta dal trasporto pubblico’. 

Dunque, la preoccupazione è che vengano toccate le ‘recinzioni alzate in modo legittimo attorno alle proprietà dei residenti, soprattutto per difendere le famiglie dalla paura di furti e rapine che accadono quotidianamente’, continua Comicolli. Le modalità di connessione tra la città ed il verde possono essere molteplici: ‘Passare dal punto A al punto B per il legittimo piacere di passeggiare è un obiettivo che può essere tranquillamente conseguito senza pretendere il passaggio attraverso le proprietà private, peraltro già vessate da svariati vincoli - continua  Comicolli -. Se parliamo di frequentazione ricreativa, non privilegiamo la velocità per raggiungere un luogo ma solo il piacere di farlo e, quindi, percorrere qualche centinaio di metri in più non fa differenza”. Dunque, il comitato, ricordando come ‘la residenza in alcune aree non debba essere considerata un privilegio da punire’, chiede all'amministrazione di valutare altre soluzioni, ‘che possano permettere una serena convivenza tra tutti gli attori in gioco’.

Per dimostrarsi dialogante, il comitato lancia una serie di proposte, dalla realizzazione di segnaletica specifica per ciclisti e per pedoni, in modo da indicare il lato più sicuro da percorrere, alla predisposizione di attraversamenti faunistici per roditori di piccola taglia, da un ciglio stradale drenante in sostituzione delle attuali cunette di raccolta delle acqua al rifacimento in senso green del Parco Cavaioni. E attende di essere coinvolta maggiormente dall’amministrazione.