Davide Celli: “Le stragi di gatti? Come l’eccidio di Marzabotto”

Il consigliere dei Verdi a Bologna, figlio del noto etologo, è preoccupato per le sparizioni in Appennino e lancia la sua provocazione: “Il comune denominatore è la violenza, perpetrata sui più deboli”

Davide Celli paragona le stragi di gatti all'eccidio di Marzabotto

Davide Celli paragona le stragi di gatti all'eccidio di Marzabotto

Bologna, 29 aprile 2024 - Non mancherà di far discutere la provocazione di Davide Celli - consigliere comunale dei Verdi a Bologna e figlio del più noto etologo Giorgio - che paragona la strage di gatti nel Bolognese all'eccidio di Marzabotto compiuta dai nazifascisti sulle colline bolognesi. Celli, grande conoscitore e amante degli animali, chiarisce così il suo pensiero: "Credo che ci sia un filo rosso che lega l'eccidio di Marzabotto agli eccidi di gatti che ogni giorno sono perpetrati nel nostro paese". E aggiunge: "In entrambi i casi il comune denominatore è la violenza, perpetrata sui più deboli".

Da tempo l'esponente dei Verdi - che è stato anche delegato del sindaco Matteo Lepore a diritti e benessere degli animali - denuncia una sparizione di gatti da Monzuno, il paese dove vive sull'Appennino.

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"I gatti che sono spariti a Monzuno pensavo fossero un caso isolato, ma mi sbagliavo di grosso - dice oggi - Ogni giorno in molte parti del nostro Paese si pratica la caccia al gatto e purtroppo alla caccia seguono inquietanti e assai assortite forme di tortura: i gatti sono bastonati, avvelenati, scuoiati, eviscerati, smembrati e le membra ricomposte".

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A supporto della sua denuncia Celli cita segnalazioni degli animalisti a Ravenna, Livorno, Monfalcone e altre realtà italiani. E assicura: "Queste azioni simigliano blitzkrieg pianificati militarmente". Il sospetto di Celli è che dietro ci siano "giri veramente sporchi", anzi "una rete di stampo mafioso" che recluterebbe gli esecutori sui social tra gli 'hater' degli animali.