Bologna, famiglie arcobaleno in piazza: ecco quando e perché

Appuntamento domenica 2 aprile alle 16 sul crescentone per invitare i sindaci a fare disobbedienza civile in nome dell'articolo 3 della Costituzione

Una manifestazione delle Famiglie Arcobaleno

Una manifestazione delle Famiglie Arcobaleno

Bologna, 30 marzo 2023 - Per i diritti dei figli delle coppie gay domenica 2 aprile in piazza Maggiore scatta la mobilitazione: l'hanno indetta le Famiglie Arcobaleno Emilia-Romagna e le associazioni e i collettivi del Rivolta Pride per rispondere "ai recenti attacchi del governo ai figli delle famiglie omogenitoriali". L'appuntamento è alle ore 16 e "non mancheranno musica e laboratori per bambini e bambine di ogni età".

Una manifestazione delle Famiglie Arcobaleno
Una manifestazione delle Famiglie Arcobaleno

La parola d'ordine della piazza è invitare i sindaci alla disobbedienza civile in nome dell'articolo 3 della Costituzione ("Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali", ndr), chiedendo di riconoscere ugualmente tutti gli atti di nascita.

"Non farlo significa innanzi tutto negare tutela e dignità ai bambini e alle bambine. Basti pensare al caso di morte dell'unico genitore riconosciuto - spiegano gli organizzatori - o di separazione conflittuale della coppia. Non solo, questi continui attacchi si ripercuotono sulla serenità quotidiana di tutti i nostri bambini e ragazzi, a scuola e fuori".

Approfondisci:

Maternità surrogata: cos’è e perché se ne parla

Maternità surrogata: cos’è e perché se ne parla

E ancora: "Rivendichiamo non solo gli stessi diritti delle famiglie eterosessuali, ma molti più diritti per tutti e tutte, all'anagrafe, sui documenti ma anche nella materialità dei diritti sociali. Vogliamo un mondo in cui tutti e tutte possano costruire e vivere i propri affetti senza essere oppressi dai pregiudizi, dalle discriminazioni, dalla mancanza di casa, dalla stanchezza estenuante prodotta dallo sfruttamento lavorativo o dalla mancanza di servizi a sostegno del lavoro di cura delle persone non autosufficienti di tutte le età".

I pro vita contro il sindaco Lepore

Francesco Perboni, referente provinciale a Bologna e vicereferente regionale dell'Emilia-Romagna di Pro Vita & Famiglia, va all'attacco del sindaco: "Apprendiamo con preoccupazione dell'incontro del sindaco Matteo Lepore con altri sindaci di sinistra per studiare un modo, di fatto, di aggirare il divieto del governo di registrare i 'figli' di coppie arcobaleno nati all'estero, spesso con la pratica disumana dell'utero in affitto". E conclude: "Invece di pensare a dare sostegno alle famiglie, la sinistra spinge il suo relativismo sempre oltre, verso l'accettazione dell'utero in affitto, considerando il desiderio degli adulti come prevalente sul diritto dei bambini di avere una mamma e un papà".  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro