Gianluca Vacchi, chiesto il processo per i “dipendenti infedeli”

L’accusa dell’imprenditore: “Mi sottrassero quasi un milione di euro”. I due avrebbero effettuato trasferimenti di somme di denaro dal conto di Mr Enjoy a conti correnti, carte di credito e Postepay intestati a loro

Gianluca Vacchi (foto d'archivio)

Gianluca Vacchi (foto d'archivio)

Bologna 7 dicembre 2023 – Chiesto il processo per i due “dipendenti infedeli” di Gianluca Vacchi, accusati da Mr Enjoy di avergli sottratto quasi un milione di euro: oggi infatti il pm Mauro Lavra della Procura di Tempio Pausania (Sassari) ha chiesto il rinvio a giudizio degli ex amministratori degli immobili dell’imprenditore e influencer, Pietro Oliva, 52 anni di Olbia, e la sua compagna Stefania Schirru, 53. I due sono accusati di appropriazione indebita e autoriciclaggio.

Accuse che la coppia, alle dipendenze di Vacchi per oltre dieci anni sia nella villa di Porto Cervo sia in quella di Castenaso a Bologna, respinge da sempre. Stando a quanto ricostruito la Procura (pm Mauro Lavra) tramite le indagini della Guardia di Finanza di Olbia, invece, i due si sarebbero appropriati di circa 911mila euro tra il 2015 al 2020, effettuando trasferimenti di somme di denaro dal conto di Vacchi a conti correnti, carte di credito e Postepay intestati a loro.

Difesi dagli avvocati Domenico Putzolu e Maria Caterina Pisano, gli ex collaboratori dell’imprenditore hanno affermato che tutte le spese da loro sostenute erano state effettuate per reggere lo stile di vita dispendiosissimo dell'influencer e dj, il quale molto spesso non aveva una reale contezza di quanto spendesse per il suo vivere quotidiano. 

In sostanza, secondo la coppia, c'era una situazione di disordine contabile e dunque i soldi sarebbero stati usati solo per pagare quanto richiesto dal datore di lavoro.

Vacchi, assistito dall'avvocato Gino Bottiglioni,  si è costituito parte civile nel processo.

Il giudice Marco Contu ha fissato l'udienza per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per il 15 febbraio 2024.