GABRIELE MIGNARDI
Cronaca

Comunali Valsamoggia, gli ex sindaci del Pd: "Uniamoci o perdiamo"

Appello dei primi ex cittadini dei cinque Comuni fusi dieci anni fa in Valsamoggia: "È l’unico modo per contrastare il centrodestra"

Da sinistra: Alessandro Lolli, ex sindaco di Bazzano, l’assessora Federica Govoni, la collega Milena Zanna

Da sinistra: Alessandro Lolli, ex sindaco di Bazzano, l’assessora Federica Govoni, la collega Milena Zanna

Bologna, 16 gennaio 2024 – Valsamoggia, il ritorno dei sindaci. Lo stallo del Pd, fermo sulle due candidature rimaste in campo: quelle delle due assessore uscenti, Federica Govoni (Commercio e Attività produttive) e Milena Zanna (vicesindaca, Bilancio e Politiche sociali), e la dura legge dei numeri che richiedono alleanze allargate per vincere le elezioni amministrative di giugno, hanno indotto gli ex sindaci degli ex comuni fusi nel nuovo Comune di Valsamoggia il primo gennaio 2014, a tornare in campo.

Lo hanno fatto pochi giorni fa diramando un appello ‘per una alleanza delle forze democratiche, riformiste e progressiste’. Due pagine inviate prima di tutto al Pd, a Civicamente Samoggia e al Movimento 5 stelle.

"Ma le manderemo presto alla Schlein, al Pd regionale, ai gruppi consiliari", chiarisce Alessandro Lolli, ex sindaco di Bazzano, che ha sottoscritto in prima battuta il documento con gli altri ‘ex’ del capoluogo di Valsamoggia: Renato Baioni, Andrea Lolli, Roberto Vincenzi e Claudio Colombini. "Ma c’è l’adesione di massima anche di Gianni Gamberini (ex sindaco di Crespellano), Luigi Vezzalini (Castello di Serravalle), Augusto Casini Ropa (Savigno)" assicura Lolli.

Gli incontri con i due principali gruppi di opposizione politicamente vicini al centro sinistra non avrebbero dato gli esiti sperati. Difficile infatti pensare che dopo dieci anni di muro contro muro possa essere facile dimenticare il passato e dare vita all’auspicata ‘alleanza’ che secondo i sindaci potrebbe essere capace di ‘contrastare concretamente l’ondata di destra che sta travolgendo il nostro paese’ si legge nell’appello che poi scende nel dettaglio dei temi in campo e che non a caso mette al primo punto il tema ancora caldo di una fusione maldigerita che due settimane fa, il primo gennaio 2024, ha compiuto dieci anni di vita.

Un compleanno e un anniversario che non ha ricevuto nessuna celebrazione, nessuna menzione ufficiale o informale, ma che figura in testa alle priorità indicate dagli ex sindaci. Evidentemente consapevoli del fatto che le insoddisfazioni sui primi dieci anni di nuovo Comune potrebbero condizionare l’esito delle elezioni di giugno. Tanto appunto che la prima voce delle proposte programmatiche indicate nell’appello sono riunite alla prima voce: Assetto e funzionalità del comune unificato e delle municipalità.

"Abbiamo uno dei territori più ampi della Città Metropolitana di Bologna e la cura di tutti gli spazi pubblici delle comunità piccole e grandi richiede un ruolo importante dei municipi, che potrebbero essere dotati di più poteri e anche di risorse economiche" sostengono gli ex sindaci che poi allargano lo sguardo alla sicurezza, ai problemi derivanti dai flussi migratori, l’occupazione, la scuola pubblica e la sanità.