FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Green pass Bologna, sui treni solo con il certificato: "Utile per viaggiare sicuri"

Alla stazione controlli dall’accesso ai binari per l’alta velocità e nessun intoppo. Passeggeri favorevoli alla misura: "Verifiche anche a bordo delle carrozze"

Controlli green pass

Controlli green pass

Bologna, 2 settembre 2021 - Da ieri è nata una nuova linea di alta velocità: la linea ’verde’. È entrata in vigore l’obbligatorietà di esibire il Green pass anche per salire sui treni ad alta percorrenza e con loro per accedere a scuole, arei e bus, sempre a lunga percorrenza. Questo il nuovo passo della lotta al Covid-19, che da ieri ha sbarrato le porte della stazione di Bologna a chi non è provvisto del certificato di vaccinazione, guarigione dal virus o esito negativo a un tampone nelle 48 ore precedenti. Ed ecco che allora, accedendo alla stazione ad Alta Velocità, non è più il biglietto d’imbarco il primo documento che viene richiesto ai passeggeri, bensì proprio il Green pass, controllato dal personale della stazione attraverso l’apposita applicazione VerificaC-19, prima di permettere ai passeggeri di imbarcarsi sui treni ad alta percorrenza, che possono ora ospitare viaggiatori per l’80% della loro capienza massima.

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Un passaggio di verifica così eseguito che ha preso il via dalle 14 di ieri circa – prima il controllo del Green pass è avvenuto direttamente a bordo dei treni – senza particolari intoppi e con il diffuso favore di chi si apprestava a imbarcarsi verso la rispettiva destinazione. "Penso che questa scelta sia la migliore per garantire a chi viaggia di farlo in totale sicurezza – afferma Lavinia Teresi mentre attende alla stazione il proprio treno ad alta percorrenza –. È un altro passaggio importante e necessario per permetterci di uscire dalla pandemia il prima possibile".

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E sulle proteste la passeggera glissa: "Tutti possono esprimere la propria opinione basta non danneggiare gli altri". Concorde nell’approvare il ricorso al Green pass anche sui treni anche Sandra Soglia: "Il vaccino è utile e ci protegge. Chi non vuole farlo è libero di scegliere, ma per accedere a determinate attività in questo momento penso sia fondamentale doverlo avere, per se stessi e per tutelare gli altri". Una condizione sine qua non che per la maggior parte delle persone è "l’unica soluzione che ci possa permettere di vivere serenamente negli ambienti di comunità – così Silvia Rigacci –. E non penso che ciò vada in collisione con le libertà personali. Le stesse proteste le trovo prive di senso, nonché un modo per creare solo del disagio a chi viaggia, senza risultate affatto il modo giusto per mettere in primo piano le proprie istanze". Ma fra i viaggiatori c’è anche chi, pur con Green pass alla mano frutto di un tampone negativo nelle 48 ore, non si trova in accordo con l’obbligatorietà del certificato per poter viaggiare sui treni ad alta percorrenza. "Penso che sia assurdo – commenta Gabriella Infelise –. Non sono sicura che sia fatto esclusivamente per la nostra salute. E attenzione, non sono contraria al vaccino, ma a queste imposizioni che di fatto lo rendono obbligatorio in sordina sì. Penso sarebbe meglio che il Governo trovasse il coraggio di rendere obbligatorio il vaccino, piuttosto che continuare con queste distinzioni che non fanno altro che dividere le persone".