FEDERICA GIERI SAMOGGIA
Cronaca

La pagella del liceo Copernico: ecco i voti dati dagli studenti

Dall’orientamento alla comunicazione con i prof, un’indagine composta da 68 quesiti lanciata dagli allievi della scuola

Liceo Copernico, indagine sul benessere a scuola: 68 quesiti "inventati" dagli studenti (foto Schicchi)

Liceo Copernico, indagine sul benessere a scuola: 68 quesiti "inventati" dagli studenti (foto Schicchi)

Bologna, 12 ottobre 2023 - Copernico promosso a giugno, seppur con un paio di sei, ma con una bella voglia di volersi migliorare. A mettere quasi tutti Mi piace al liceo di via Garavaglia sono gli stessi studenti, per la precisione 1.405 su 1.709.

E cioè quelli che, in forma anonima, hanno risposto al questionario online sul benessere del loro liceo. Sessantotto quesiti redatti ed elaborati da un manipolo di loro compagni: Lorenzo Murace, Alberto Federici, Andrea Pedrini, Mattia Brunelli e Giulio Salvatore. Cinque studenti della V W Stem che, mentre erano in quarta, affiancati dalle professoresse Claudia Cervellati (Scienze) e Maria Dore (Lettere) hanno ‘inventato’ questa indagine cui si risponde “in 20 minuti. Abbiamo anche chiesto ai prof di poterlo compilare durante l’orario di lezione”, spiegano. Salvo poi trascorrere l’estate ad elaborare i dati e a programmare un’app per consultare le tabelle.  

“Un lavoro eccellente”, è il commento che aleggia nei corridoi del Copernico; lavoro che è già stato illustrato ai prof, ai genitori e consegnato alla preside Fernanda Vaccari. Lo spunto è arrivato “dalle voci non qualificate di malcontento” durante le occupazioni. “Volevamo che questa indagine sul benessere a scuola avesse un base scientifica e soprattutto realistica”.

Insomma uno strumento che avesse la forza di essere "ascoltato”. Così i sei statistici hanno individuato una serie di parametri sfociati in una sintesi descrittiva “senza una nostra interpretazione”. Al netto di classe, anno e indirizzo, sotto il microscopio sono finiti: edificio (voto negativo sul riscaldamento), orientamento e ri-orientamento, comunicazione, rapporto con prof- compagni-personale non docente e sicurezza nelle emergenze.

Analizzando alcune voci, bene l’orientamento in ingresso: quello che viene raccontato negli Open Day è veritiero e corrisponde a ciò che si trova dopo. Il che rende più agevole stare in via Garavaglia cinque anni. Alcune criticità, per il 30% dei ragazzi, sul ri-orientamento di chi ha capito di aver sbagliato strada, anche se poi alla fine non si cambia perché si è avanti nel percorso. Da migliorare, invece, l’orientamento post maturità.

Bene la comunicazione scuola-studente che, oltretutto, si sente ascoltato nelle proposte di attività avanzate.

Positivo il rapporto con i prof. Ci sono dei ma: il 35% si sente giudicato come persona e per il 37% gli insegnanti non sono attenti alle difficoltà nell’apprendimento, mentre 1 su 2 percepisce gli insegnanti come indifferenti rispetto alle loro esigenze personali. Sulle lezioni, il 60% trova alcune lezioni troppo veloci mentre il 45% lamenta la lentezza di alcune lezioni, il 54% percepisce alcune lezioni come noiose.

Passando alla valutazione, spinosa è distribuzione, organizzazione e adeguatezza delle verifiche (per un terzo non sono adatte a valutare competenze e conoscenze) che non sono distribuite in modo armonico. Tre quarti degli studenti dichiara che sostenere le verifica provoca ansia. Metà “teme le reazioni dei familiari di fronte ad un risultato negativo, con percentuali che calano con il crescere dell’età”.

La “verifica e la valutazione sono vissute come un giudizio sulla persona da circa la metà degli studenti", si legge nella sintesi. In merito “alla chiarezza e trasparenza dei criteri di valutazione, il 51,9% non ha ben chiari i criteri adottati dai propri insegnanti; per il 68% “alcuni insegnanti non sono equi nella valutazione”.

nfine, “la maggior parte delle osservazioni si concentrano sull’eccessiva pressione a cui gli studenti sono sottoposti a causa del gravoso carico di lavoro e dei ritmi serrati e sulle difficicoltà di relazione con i docenti». Per questo molti suggeriscono che vengano proposte attività formative in merito alla salute mentale e all’intelligenza emotiva affinché gli insegnanti «possano avere più strumenti per riconoscere le effettive an difficoltà degli alunni e per sostenerli nei momenti di crisi».