Ladri da Mamma Rina. Mandrillo sconsolato: "Questo è l’ottavo furto"

Record poco invidiabile per il ristorante all’interno del centro sportivo. Hanno tagliato la recinzione e sono entrati anche con due sistemi d’allarme.

Ladri da Mamma Rina. Mandrillo sconsolato: : "Questo è l’ottavo furto"

Ladri da Mamma Rina. Mandrillo sconsolato: : "Questo è l’ottavo furto"

Bologna, 27 febbraio 2024 – Solo soldi. Non erano a caccia di crescentine o tigelle i malviventi che l’altra notte hanno scassinato e rubato alla baita e ristorante Mamma Rina, il noto locale incastonato nel centro sportivo di Riale e gestito da Giancarlo Mandrioli, in arte Mandrillo, deejay e inconfondibile voce radiofonica bolognese.

Il locale zolese ben noto agli sportivi si avvia a compiere i diciassette anni di vita, una durata non indifferente specie se abbinata ad un record poco invidiabile, ovvero gli otto furti collezionati in questo arco di tempo. A conti fatti un furto o spaccata ogni due anni. Con i picchi negli anni recenti: due in successione nel 2022 ed un altro furto dell’altra notte, che sa tanto di ‘fotocopia’ del maggio di due anni fa.

"Hanno fatto il solito giro: tre fori nelle reti di recinzione che stanno tra noi e i campi sportivi, e poi tra quelli e il viale della casa vicina, poi l’ultimo varco a fianco dei piloni di quel cancello", racconta Mandrioli col disincanto sottolineato dal tono roco della voce mentre mostra il teatro di una violazione che non è stata impedita neppure dal doppio sistema di allarme del quale si era dotato dopo gli ultimi assalti.

"L’allarme periferico è scattato alle 3 e un quarto. Io cinque minuti dopo ero qua. Ma loro se ne erano già andati, poco dopo sono arrivati anche i carabinieri, perché questi ‘simpaticoni’ ci avevano appena provato in un altro locale, un bar nella zona industriale. Ma lì hanno dovuto mollare l’osso perché oltre all’allarme è scattato il fumogeno". In successione quindi non sono bastati l’allarme periferico collegato con una prima sirena e l’avvio di una seconda sirena a seguito dell’entrata in funzione dell’allarme interno. Incuranti del fracasso ("Ma nessuno dei vicini si è accordo o lamentato in questo caso" dice Mandrillo) e consapevoli di avere pochi minuti a disposizione i malviventi hanno scassinato la porta di ingresso ad uno sgabuzzino. Da qui salendo su una cassa hanno raggiunto una finestra che hanno sfondato per approdare in cucina. Ma senza fermarsi fra i fornelli, perchè il loro obiettivo era puntato solo sul registratore di cassa dove secondo un tacito accordo gestore-predone, hanno trovato una cifra congrua. "Si, l’ho detto anche ai carabinieri che sappiamo bene che se non trovano una cifra adeguata poi fanno danni ben più gravi alle attrezzature. Io ci avevo lasciato 360 euro. E gli è andata bene. Li hanno presi e per la stessa strada se la sono data a gambe. Così devo dire che sono stati ‘gentili’" approdando dall’umorismo al sarcasmo.

In 16 anni ho cumulato oltre 20mila euro di danni. E adesso ne spendo altri per mettere il sistema fumogeno. Sperando che a seguito della banda dei predoni si scateni anche quella dei magistrati..." conclude scettico.

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