"Mia figlia faccia a faccia coi lupi. Ormai non hanno più paura di noi"

Argelato (Bologna), l’allevatore Cristiano Tolomelli scrive alla Regione : "Poteva finire male, servono soluzioni urgenti"

Argelato (Bologna), 23 aprile 2024 – “Mia figlia non ha neanche vent’anni e si è trovata faccia a faccia con un lupo nel nostro capannone. Questa situazione deve finire. O aspettano che succeda qualcosa di grave?". Questa la denuncia di Cristiano Tolomelli, agricoltore bolognese che, con la moglie Gabriella e la figlia neodiplomata agrotecnica, ha un’azienda agricola e un allevamento di bovini da latte ad Argelato.

Lupio ad Argelato, alcuni fermo immagine del video; nel tondo, l'allevatore Cristiano Tolomelli
Lupio ad Argelato, alcuni fermo immagine del video; nel tondo, l'allevatore Cristiano Tolomelli

Sono anni che Tolomelli, dopo essersi trovato faccia a faccia con i lupi sempre più spesso, denuncia che il problema degli animali selvatici è fuori controllo. Quest’ultimo episodio, però, che ha coinvolto e messo in pericolo anche la figlia di Cristiano, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato l’agricoltore a fare una segnalazione alla polizia provinciale e alla Regione chiedendo che si trovino soluzione urgenti. Ma ripercorriamo i fatti allarmanti avvenuti la scorsa settimana.

"La nostra azienda è composta da due capannoni affiancati, uno adibito esclusivamente al ricovero animali, e uno nel quale viene stoccato il foraggio e una parte è dedicata ad una ventina di capi, tra cui 10 vitelli di età compresa tra 1 giorno e 2 mesi, per un totale di 3.000 metri. Entrambi non hanno la possibilità di essere chiusi in modo che non entrino ed escano animali poiché sono costruiti in modo da massimizzare l’areazione, come tutti gli allevanti moderni – racconta Tolomelli –. Il 15 aprile, verso le 23, mia figlia si trovava nel capannone del foraggio a prendersi cura dei vitelli, sistemando la lettiera. Dopo qualche minuto che svolgeva il suo normale lavoro sente uno dei nostri cani maremmani abbaiare in modo non consueto".

L’agricoltore, poi, prosegue: "Mia figlia corre in direzione del cane, che si trovava appena dentro il limite del capannone, cane che vedendola inizia a guaire e le corre incontro con la coda tra le gambe. In quel momento, alla luce del faro, nota due lupi. Avendo già un forcone in mano va verso i selvatici urlando e muovendo il forcone nell’aria fino a colpirne uno. I lupi scompaiono nel buio e lei corre nell’altro capannone, dove mi trovavo, a chiamarmi. Al mio arrivo non c’era ovviamente più nulla".

"È stato più che evidente che i selvatici non avessero il minimo timore della presenza di una persona – sottolinea Tolomelli –. È stata pura fortuna che mia figlia in quel momento avesse un attrezzo in mano. A seguito del tutto, data la evidente pericolosità della situazione, abbiamo cercato supporto dagli enti preposti i quali hanno negato ogni tipo di assistenza. Ritengo indispensabile una valutazione sul fatto, in quanto, come ben sappiamo, la situazione è destinata a ripetersi nel breve tempo. Questo atteggiamento di eccessiva confidenza era già da me stato riscontrato un mese fa, durante i lavori di pressatura del fieno. Come ripreso da me in un video si vede il lupo davanti al trattore, io manovro e lo punto coi fari cercando di scacciarlo, ma l’animale non viene per nulla intimorito e non desiste. Ricordo, poi, anche la predazione di un vitello neonato avvenuta all’interno della struttura tempo fa. Avendo già più volte fatto presente la situazione richiedo un confronto che possa portare ad un tentativo di soluzione nel più breve tempo possibile".

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