Morta Danila Comastri Montanari, lutto nella letteratura: addio alla signora del giallo storico

Aveva 74 anni, si è spenta venerdì all’alba. Mercoledì le esequie. Aveva fondato il Gruppo 13, i colleghi: "Una scrittrice davvero pop". Il ricordo della figlia: "Ogni cosa dipende dalle nostre esperienze"

Danila Comastri Montanari, 74 anni, insieme alla figlia Angelica Aurora

Danila Comastri Montanari, 74 anni, insieme alla figlia Angelica Aurora

Bologna, 30 luglio 2023 – La si può immaginare scortata dai suoi fiori, nella dipartita. Quelli di cui raccontava in cronache da una foto attraverso Facebook, in diretta dal suo balcone bolognese. E accompagnata anche da tutte quelle espressioni di creatività cui ha sempre dato voce. Danila Comastri Montanari è stata una scrittrice e divulgatrice con mille curiosità, che un giorno del 1990, era appena andata in pensione dall’insegnamento, diede alle stampe il suo primo libro, regalando ai lettori un personaggio di cui appassionarsi: il detective Publio Aurelio Stazio, nobile senatore della Roma di Claudio, la cui data di nascita, il 4 novembre, era proprio quella della scrittrice, mancata alle prime ore del mattino di venerdì 28 luglio, a 74 anni.

Diciannove ‘solo’ i romanzi pubblicati attorno al suo detective (l’ultimo ‘Ludus in Fabula’ del 2017), ma tanti altri scritti, ambientati in epoche differenti dall’Antica Roma. La sua carrieradi scrittrice è stata un’illuminazione che ha ricevuto immediatamente consensi: nel 1990, pubblica il primo episodio con Publio Aurelio Stazio "Mors Tua" e subito vince il premio Alberto Tedeschi, che le permette di essere pubblicata ne Il Giallo Mondadori, di cui Tedeschi è stato lo storico direttore. Ed è fatta. Ed è stato proprio "Mors Tua" il primo libro letto dalla figlia di Comastri Montanari, Angelica Aurora Montanari, medievista, appassionatissima della scrittura della madre, ma anche del suo stile di vita. Una grande ispirazione per lei, che, a sua volta, è diventata scrittrice. "Mia madre mi ha lasciato un ricordo immenso – racconta Angelica – e tutte le cose che faccio dipendono, non da un’imitazione sua, ma da tutte le esperienze che abbiamo fatto da quando sono piccola, dalle sue passioni, dalla sua immensa curiosità per la storia, per la scrittura. Era un po’ un’artista, si occupava di decoupage , di giardinaggio, aveva una ricchezza interiore incredibile, che si diffondeva in tutto il suo essere". E prosegue: "Il fatto di aver viaggiato fin da piccola con lei per gli scavi, di aver visitato musei, sentito racconti… che grande narratrice orale era ed è stata sempre, anche per i miei figli, fino a una settimana fa".

Danila Comastri Montanari è stata anche tra le fondatrici del Gruppo 13 a Bologna nel 1990, scrittori appassionati di giallo poliziesco, guidati dal ‘nume tutelare’ Loriano Macchiavelli. Ed ecco il ricordo di Carlo Lucarelli che ne fece parte con tanti altri, tra cui Marcello Fois e Giampiero Rigosi, che ne offrono un ritratto affettuoso, anche se da un po’ non erano in contatto. "Che tempi eroici quelli del Gruppo 13 – afferma Lucarelli –. Il mio ricordo di Danila è un ricordo allegro". Il ricordo prosegue: "La leggevo, lei era scrittrice di giallo e di romanzo storico e io, da giovanotto, ho imparato da lei, una delle persone più simpatiche, generose e vulcaniche che ho conosciuto, alcune cose – continua Lucarelli –. Ma ricordo davvero la sua generosità, il suo darsi da fare in quegli anni, i primi Novanta, in cui la cosiddetta scuola bolognese stava nascendo e si voleva far capire come il giallo fosse letteratura. Ecco, lei era portabandiera di tutto questo, dal Mystfest ad altre situazioni".

E Marcello Fois: "La stagione del Gruppo 13 è stata fantastica e Danila era battagliera – specifica lo scrittore –. Sul pezzo, non si lasciava troppo mettere i piedi in testa, aveva un’idea pop della letteratura e aveva questa attitudine alla scrittura divulgativa, che le derivava dall’essere stata insegnante, un livello mainstream che sapeva tenere benissimo, col suo stile pulito e diretto, abbinato a storie con intrecci interessanti, cosa che in Italia non si sa fare molto bene". "Un po’ come poi la Ferrante ha fatto sul versante del romanzo di sentimenti", conclude.

Infine il ricordo di Rigosi: "Il nostro primo incontro risale a oltre trent’anni fa, ancor prima del Gruppo 13, quando Stefano Tassinari fondò una sera, al bar la Linea, la rivista Letteraria e le riunioni di redazioni si tenevano al piano superiore, che energia aveva!".

La camera ardente è fissata per mercoledì 2 agosto alla camera mortuaria del Sant’Orsola, in viale Ercolani, dalle 10 alle 11.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro