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Una sala operatoria in una foto d'archivio
Bologna, 9 gennaio 2024 – Due condanne e due assoluzioni. È quanto deciso dalla giudice Simona Siena per i quattro medici accusati di omicidio colposo per la morte di Fabrizio Scaffeo.
Il quarantatreenne morì a Villa Erbosa il 29 aprile 2017 tre giorni dopo un intervento all’ernia cervicale.
Per quel decesso finirono a processo cinque professionisti della clinica, uno dei quali fu condannato in primo grado nel 2021 con otto mesi in abbreviato.
Per gli altri quattro, è arrivata oggi la sentenza: sei mesi al responsabile dell’équipe medica e quattro mesi alla sua collaboratrice nel reparto.
Il pm Antonello Gustapane aveva chiesto rispettivamente due anni e un anno e quattro mesi. Assolti da tutte le accuse, invece, i due chirurghi, uno dei quali rispondeva anche di falso.
Scaffeo fu operato al collo il 26 aprile 2017 e inizialmente l’intervento pareva essere andato per il meglio.
L’uomo si era anche alzato dal letto, ma dopo un paio di giorni le cose erano precipitate, con malori e dolori in tutto il corpo, attribuiti però in un primo momento a un normale decorso post operatorio.
Non fu così: il paziente morì e i parenti sporsero denuncia per omicidio colposo. La famiglia di Fabrizio Scaffeo era rappresentata dagli avvocati Giovanni Sacchi Morsiani e Simone Sabattini.