
Quelle ’Eccentriche Nature’ in mostra
Dieci artiste bolognesi che attraversano diverse generazioni, riunite da un unico tema: la natura. Venticinque opere tra disegni, installazioni, fotografie e sculture che raccontano il rapporto con l’ambiente e i confini tra la dimensione naturale e quella artificiale. Inaugura oggi dalle 18 alle 20 la mostra Eccentriche Nature curata da Pasquale Fameli in collaborazione con Valentina Rossi, che fino al 5 ottobre rimarrà in due sedi, il Cubo in Porta Europa e quello in Torre Unipol. "Il titolo ha un doppio significato: innanzitutto la natura viene ripensata in forma eccentrica, lontano dalle convenzioni. Inoltre viene posto un focus sull’identità e la natura eccentrica delle artiste, che esplorano nuove idee di linguaggio" spiega Fameli.
A ingresso libero, l’esposizione vede infatti le opere di dieci donne che appartengono alla storia artistica cittadina: Sergia Avveduti, Pinuccia Bernardoni, Mirta Carroli, Valentina D’Accardi, Giulia Dall’olio, Sabrina Mezzaqui, Sabrina Muzi, Francesca Pasquali, Greta Schödle e Sissi. Ognuna di loro ha fornito un’interpretazione personale della natura, vi sono stili e linguaggi differenti, così come un’ampia varietà di tecniche, orientamenti, materiali.
Da un lato Bernardoni, Dall’olio e Muzi hanno impiegato tecniche tradizionali – disegno a pastello, a carboncino o a penna– per realizzare gli studi delle morfologie vegetali. Mirta Carroli, Sabrina Mezzaqui e Sissi hanno invece condensato quelle stesse morfologie in sintesi plastiche. Ne è l’esempio il bassorilievo in acciaio Cor-ten della Carroli, intitolato La grande quercia della valle: "È un mio ricordo d’infanzia, ho lavorato sulla natura rappresentando luoghi a me cari, questa è la quercia secolare che vedevo da casa mia. Ho unito la durezza dell’acciaio al paesaggio poetico, c’è questa dicotomia tra materiale e idea" spiega l’artista.
Poi vi sono anche i lavori della celebre Greta Schödle, che ha utilizzato pigmenti ricavati direttamente dalle piante, e di Francesca Pasquali che ha invece composto le sue opere con materiali industriali. Sergia Avveduti e Valentina D’accardi si sono espresse tramite le tecniche rispettivamente del collage e del blow up fotografico. "Iniziative come queste sono importanti perché ritengo che sopra l’intelligenza artificiale e umana vi sia l’intelligenza della natura, e indagarne le diverse forme è l’obiettivo di questa mostra" conclude Vittorio Verdone, Direttore Communications e Media relations del gruppo Unipol.