MONICA RASCHI
Cronaca

Rizzoli Bologna, protesi in 3D sempre più personalizzate: ecco il nuovo laboratorio

Chirurghi e ingegneri lavoreranno a stretto contatto in uno spazio comune per progettare dispositivi medici per protesi su misura, riducendo anche i tempi degli interventi e la ripresa post-operatoria

La visita al laboratorio 3D al Rizzoli (foto Schicchi)

La visita al laboratorio 3D al Rizzoli (foto Schicchi)

Bologna, 23 maggio 2024 – Un laboratorio interamente dedicato alla progettazione e alla stampa 3D di protesi e prototipi personalizzati dove gli ingegneri del Rizzoli potranno lavorare con i colleghi chirurghi nella progettazione per la stampa in 3D di protesi e dispositivi medici per la pianificazione di interventi su misura, per chirurgia correttiva e ricostruttiva.

I benefici per i pazienti sono innumerevoli: riduzione dei tempi chirurgici che implica una minore esposizione all’anestesia e una ripresa post operatoria molto più veloce, unitamente a una riduzione dei rischi e, soprattutto, soluzioni create ad hoc per quei casi altamente complessi che altrimenti non troverebbero nelle protesi standard soluzioni adeguate.

A partire dai dati del singolo paziente, ottenuti grazie agli esami diagnostici come Tc e risonanza magnetica, gli ingegneri elaborano il progetto della protesi su misura attraverso sofisticati modelli di calcolo in modo da definirne la forma più appropriata e il perfetto posizionamento anatomico, potendo anche simularne il funzionamento in movimento.

La stampante 3d delle protesi. Nella foto l'assessore Leardini e il direttore Campagna
La stampante 3d delle protesi. Nella foto l'assessore Leardini e il direttore Campagna

Protesi stampate in 3D di bacino, vertebra, caviglia, gomito, ginocchio, sterno, anca sono state negli ultimi dieci anni sperimentate al Rizzoli, spesso in anteprima mondiale, così come le cosiddette guide di taglio, indispensabili ai chirurghi per eseguire gli interventi secondo la pianificazione personalizzata.

Un laboratorio dedicato esclusivamente a queste attività, per le quali il Rizzoli ha già una consolidata esperienza, consentirà ai ricercatori anche di raggruppare le differenti casistiche, creando una fonte preziosa di dati da poter condividere anche con altre realtà al di fuori dell’Istituto al fine di rendere sempre più diffusi e accessibili le cure e gli interventi su misura.

La realizzazione del laboratorio super tecnologico è stato possibile grazie al supporto della Fondazione Rizzoli e alla generosità di un gruppo di benefattori guidato dal socio fondatore Giovanni Domenichini. In venti hanno deciso di “adottare” il progetto e sostenerlo e, oltre a Domenichini, i benefattori sono: Massimo Galassini, Lamberto Tacoli, Brunello Cucinelli, Vincenzo Cremonini, Augusto Cremonini, Fabio Gallia (da poco scomparso e al quale è stato dedicato il nuovo laboratorio), Luca Sghedoni, Luca Dini, Gianluca Pavanello, Claudio Lucchese, Nicola Ancarani, Gianmaria Cesari, Giampiero Bergami, Elisabetta Franchi, Elena Tradii, Alessandro Menozzi, Giuseppe Colaiacovo, Luigi Marchesini, Marco Minoccheri. Sono stati donati oltre 122.000 euro.

L'inaugurazione del laboratorio al Rizzoli (Foto Schicchi)
L'inaugurazione del laboratorio al Rizzoli (Foto Schicchi)

All’inaugurazione del laboratorio avvenuto questa mattina erano presenti, tra gli altri: Anselmo Campagna, direttore generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli; Federica Guidi, presidente della Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli, Giovanni Domenichini, socio fondatore della Fondazione Rizzoli, Milena Fini, direttrice scientifica del Rizzoli, Alberto Leardini, direttore del Laboratorio di analisi del movimento; Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute.