Sistema sanitario nazionale, finanziamenti in calo da anni: quale futuro?

Il convegno a Bologna. Cartabellotta (Gimbe): “Dopo 45 anni i principi fondanti del Ssn sono stati traditi”. Pizza (Ordine medici): “Non siamo ascoltati dalla politica”. Lisei: “Il governo ha ereditato un sistema in grave difficoltà”

Bologna, 20 febbraio 2024 – "Qual è il futuro del Servizio sanitario nazionale?". È la domanda che si è posto l'Ordine provinciale dei medici, durante il convegno di questa mattina in via Zaccherini Alvisi. “Il Ssn sta scricchiolando. Dobbiamo comunicare alla politica la realtà che viviamo ogni giorno affinché prendano delle decisioni trasparenti”, apre il padrone di casa Luigi Bagnoli, presidente dell’ordine, lanciando un appello alle istituzioni. Gli fa eco Giancarlo Pizza, vicepresidente dell’ordine. “Non siamo ascoltati dalla politica”. Assente Raffaele Donini, assessore regionale alla Sanità, a rispondere ai medici è quindi il senatore Pd Daniele Manca. “Trovare le risorse per sostenere il Ssn e uscire da quello che è un dibattito ideologico. Serve ridefinire insieme i meccanismi privati che sono sempre più diffusi”.

Convegno sul Sistema sanitario nazionale
Convegno sul Sistema sanitario nazionale

Un detto afferma che “non si fanno le nozze coi fichi secchi, oggi c'è il rischio che manchino anche quelli”, annuncia Nino Cartabellotta, presidente fondazione Gimbe. Un definanziamento “che va avanti da anni e ora il calo lo percepiscono tutti. Dopo 45 anni i principi fondanti del Ssn sono stati traditi. L’aumento del fondo di 11 miliardi di euro rispetto al 2019 non serve a coprire i costi di inflazione, il rapporto con il Pil è in calo dello 0,5%”. Insomma “è il momento delle scelte. Siamo passati a un sistema misto senza che nessuno ci dicesse niente”.

Il senatore di Fd’I Marco Lisei risponde sostenendo che “il governo ha ereditato un sistema in grave difficoltà. Dobbiamo recuperare i tagli fatti nel periodo 2010-2019. La sanità è fatta di persone che stanno scappando, abbiamo quindi stanziato 2 miliardi per aumentare lo stipendio dei medici”. Il sistema pubblico crea valore sociale. A dirlo sono i dati presentati da Francesco Maietta, responsabile Censis. “Da 50 anni i cittadini si fidano del medico. Ssn crea sviluppo per l’economia e rasserena le famiglie”. Uno dei problemi, invece, riguarda i costi delle tecnologie sanitarie. “Con la popolazione che invecchia e il fabbisogno che rimane lo stesso, arriveremo a un punto di rottura in cui la nostra possibilità di finanziarci sarà insufficiente”, pone l’attenzione Luca Degli Esposti, direttore generale Clicon. I Ssn sono al bivio. “Viviamo un’epoca in cui non riusciamo a dare tutto a tutti ma nessuno lo dice chiaramente. A mancanza di risorse, non è possibile pensare a diversi pacchetti in cui il Ssn si fa carico di alcuni di questi e ad altri vi rinuncia?”, provoca Federico Toth, docente Scienza politica Unibo. “Lunga vita alla sanità pubblica”, dice Valentina Castaldini, consigliera regionale Fi. “Un sistema da riformare, a partire dalla valorizzazione dei medici”, aggiunge. Presente anche Elisa Pirro, senatrice M5s.

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