Test di medicina 2024, il rettore UniBo: “Numero chiuso indispensabile”

Giovanni Molari risponde alla ministra Bernini: “Serve stabilità: cambiare ogni anno porta solo confusione anche tra gli studenti”

Bologna, 8 febbraio 2024 – Basta balletti sui test di ingresso alla facoltà di Medicina, che comunque va mantenuto perché altrimenti il sistema formativo andrebbe al collasso. E’ questo il sunto della posizione del rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, dopo l’annuncio della ministra Anna Maria Bernini di una "riforma organica" dell'accesso alle Facoltà mediche.

Giovanni Molari, un test di Medicina e la ministra Anna Maria Bernini
Giovanni Molari, un test di Medicina e la ministra Anna Maria Bernini

Il modello

"Va bene, ma serve stabilità: troviamo un modello che vada bene e manteniamolo", sottolinea Molari presentando i dati delle nuove iscrizioni 2024 che hanno scelto UniBo per il proprio percorso di studi. "Sono tra le persone che in Crui (Conferenza dei rettori, ndr) hanno evidenziato le difficoltà che il test dell'anno scorso avrebbe poi avuto – prosegue il rettore –. Credo sia necessario vedere quale sarà il test di quest'anno e soprattutto che linea verrà data nei prossimi anni. Continuo a ribadire che il problema dei test di Medicina si può risolvere da un punto di vista tecnico". Dopo una lunga pausa, aggiunge: "Penso che in questo momento serva stabilità. Cambiare ogni anno porta confusione sia nei nostri studenti sia in tutto il sistema. Ci sono diversi modelli allo studio, troviamone uno che vada bene e manteniamolo per un po' di anni. Questo è ciò che auspichiamo in questo momento".

Numero chiuso

Detto questo, ribadisce un punto fermo. "Il numero chiuso a Medicina è indispensabile per la tenuta del sistema – puntualizza Molari – abbiamo già fatto un grande sforzo in questi anni per crescere nei numeri, passando a livello nazionale da 14.000 a quasi 20.000 iscritti, in un trend in cui tra 10 anni, perché non dimentichiamoci che gli iscritti di oggi entreranno nel sistema sanitario tra 10 anni, si prevede un forte calo dei pensionamenti. Quindi i numeri attuali, con le proiezioni a 10 anni, sono ampiamente sufficienti a coprire le esigenze di nuovi medici".

Molari quindi rimarca il fatto che "ci sono stati errori nelle programmazioni passate. Non credo sia corretto scaricare sull'Università errori di programmazione dei numeri che sono stati dati dalla Conferenza Stato-Regioni, che non scordiamoci è quella che definisce il numero di iscritti ai corsi di laurea di medicina".

Cosa ha detto la ministra Bernini

"Accesso a Medicina, si cambia – ha scritto su X Anna Maria Bernini –. Stiamo lavorando a una riforma organica che apra l'accesso con effetti positivi e stabili nel tempo, continuando a garantire la qualità dell'offerta formativa. Il nostro obiettivo è fornire agli studenti e alle studentesse la possibilità di coltivare il proprio sogno e la propria vocazione a parità di condizioni. Ho condiviso queste e tante altre riflessioni con i senatori della commissione Istruzione che ringrazio per il grande lavoro e per l'ascolto".