NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Spari in via Audinot. Presi i due aggressori. Volevano rubare la droga alla vittima

Le indagini della polizia hanno chiarito la dinamica dei fatti. In manette sono finiti un romeno di 31 anni e un ventinovenne. Avevano contattato il pusher su Telegram: appuntamento e trappola.

Le indagini della polizia hanno chiarito la dinamica dei fatti. In manette sono finiti un romeno di 31 anni e un ventinovenne. Avevano contattato il pusher su Telegram: appuntamento e trappola.

Le indagini della polizia hanno chiarito la dinamica dei fatti. In manette sono finiti un romeno di 31 anni e un ventinovenne. Avevano contattato il pusher su Telegram: appuntamento e trappola.

Avrebbero voluto rapinarlo della droga che aveva con sé. Ma la situazione è degenerata, con due colpi di pistola esplosi e il giovane pusher in ospedale, in prognosi riservata. La Squadra mobile ha ricostruito così la nottata del 9 giugno scorso, quando la tranquilla via Audinot, in un attimo, si è trasformata in un far west, arrivando a identificare gli autori di quel tentato omicidio, che sono stati arrestati martedì mattina, in esecuzione dell’ordinanza di misura cautelare in carcere richiesta dal pm Luca Venturi e firmata dal gip Salvatore Romito. Alla Dozza sono finiti un ventinovenne residente a Modena e un trentunenne romeno domiciliato a Bentivoglio.

Una violenza, quella usata dai due indagati, spropositata rispetto al loro proposito criminale. I due, stando a quanto accertato in questi mesi d’indagine dalla polizia, erano entrati in contatto con la vittima, un ventenne di origine marocchina, su canali Telegram dedicati proprio allo spaccio, dandosi appuntamento per acquistare dello stupefacente. Una trappola, probabilmente, visto che i due si sono poi presentati armati di pistola per rapinare il pusher della sostanza.

Il ventenne si era presentato assieme a un amico in via Audinot, scegliendo la strada perché in zona aveva un appartamento a disposizione. La situazione sarebbe degenerata una volta tirata fuori la droga per mostrarla agli acquirenti: a quel punto, i due hanno tirato fuori la pistola, minacciando il ragazzo e intimandogli di consegnare tutto. Lui, invece, è scappato via. E a quel punto i due, dopo aver urlato "Fermati!", hanno esploso il primo colpo, seguito dalla minaccia "Ti sparo!". Un proiettile, seguito dal grido "Lo hai preso!", ha centrato il ragazzo al gluteo, uscendo dall’addome. La vittima, durante la fuga, si è disfatta della droga: due involucri contenenti uno 150 grammi di hashish e l’altro 106 grammi di marijuana, ritrovati nascosti sotto un’auto in via Andrea Costa dalla polizia.

Il ragazzo era stato soccorso in via Sant’Isaia: le sue condizioni erano gravi ed era finito in Rianimazione in prognosi riservata. Una volta in grado di parlare, era stato ascoltato dalla Squadra mobile e aveva dato una versione ‘sua’ dei fatti. Ossia, di essere andato lui a fare acquisti, finendo aggredito. Poi si era chiuso nell’omertà. Aveva anche cancellato il contenuto del suo cellulare, resettandolo. Una precauzione che, assieme all’atteggiamento complessivo del ragazzo, che in ospedale non parlava quasi con le persone che lo andavano a trovare - nel sospetto, azzeccato, che avesse un’ambientale in camera - e che anzi si era anche premurato, con il padre, di inscenare un dialogo per giustificare quella pulizia del telefono, ha portato gli investigatori a scavare per capire cosa nascondesse.

E proprio dalle testimonianze di alcune persone vicine alla vittima è emersa la circostanza della chat ‘d’affari’ e addirittura è spuntata la foto di uno dei due indagati, che l’aveva inviata al ventenne per farsi riconoscere il giorno dell’appuntamento. Una foto istantanea, che però era stata fotografata prima che si autocancellasse. Quello immortalato nell’immagine era il ventinovenne di Modena. Da lui i poliziotti, attraverso attività tecniche, sono riusciti a risalire anche al trentunenne. Dai loro cellulari sono state tirate fuori le chat - cancellate - in cui si accordavano con la vittima. Le celle telefoniche li hanno posizionati quella sera in via Audinot. E dal telefono del romeno è stato estrapolato anche il percorso cercato su Google Maps da Bentivoglio a via Audinot. Materiale sufficiente per il gip, che ha firmato le due misure cautelari, eseguite lunedì. A casa del ventinovenne, che materialmente avrebbe esploso i colpi, sono stati trovati 300 grammi di marijuana. I due ora rispondono di tentato omicidio, porto illegale di arma da sparo, tentata rapina aggravata e tentata detenzione ai fini di spaccio. Nei guai per spaccio è finita anche la vittima, adesso indagata. La pistola non è mai stata trovata.