NICOLETTA TEMPERA, INVIATA
Cronaca

L’obiettivo è svuotare la centrale di Suviana: idrovore al massimo e nuove linee

Al via la bonifica del sito necessaria per consentire l’avvio delle perizie da parte dei consulenti

Bologna, 13 aprile 2024 – Ora che il tempo dell’emergenza è terminato, viene il momento di ricostruire la verità. Ma per farlo, per permettere ai consulenti della Procura di analizzare i resti dell’alternatore e della turbina deflagrata nell’esplosione, sarà necessario un lavoro lungo di messa in sicurezza del ‘pozzo’ della centrale Enel di Suviana. Tre piani dell’impianto, dopo il disastro di martedì scorso, sono sommersi dall’acqua: i piani interrati, dall’ottavo al decimo. E anche quelli superiori, raggiunti dalla fiammata sprigionata dalla turbina, sono lesionati. Adesso, quindi, la prima urgenza, di cui si dovrà occupare Enel, riguarda proprio lo svuotamento dei locali dall’acqua e la successiva bonifica del sito.

La centrale Enel di Suviana
La centrale Enel di Suviana

Come spiegato dall’amministratore delegato di Enel Green Power Salvatore Bernabei, ora che i sommozzatori hanno recuperato tutti i corpi delle vittime, le idrovore già in funzione in questi giorni "saranno azionate alla massima potenza, cosa che finora, per ovvi problemi legati all’incolumità dei soccorritori, non poteva essere fatta. Inoltre – prosegue – stiamo valutando di attivare una seconda linea per far uscire l’acqua in maniera più veloce. Stiamo pensando anche ad altre soluzioni, ma tutto è in fase di pianificazione. Siamo in attesa anche degli esiti delle analisi per procedere".

A pochi chilometri dalla centrale di Suviana, in uno spiazzo abbastanza ampio sulla strada, una decina di autobotti vuote attendono il loro turno per scendere la strada tra i pini che conduce alla centrale. L’acqua che viene a mano a mano estratta dall’impianto Enel, infatti, è satura di oli ed idrocarburi. Per questo motivo non può essere sversata nel lago, ma è necessario trasportarla in appositi centri di smistamento. E quest’operazione richiede la disponibilità di numerose autobotti che si alternano nel servizio di trasporto.

Tuttavia, malgrado questo lavoro vada avanti ormai da quattro giorni, in una sorta di supplizio di Sisifo, l’acqua all’interno della vasca resta sempre, più o meno, allo stesso livello. Questo a causa delle infiltrazioni legate alla presenza di due sorgenti alla base della struttura e alle stesse tubature dell’impianto, fortemente provato dagli effetti dell’esplosione. Una situazione rende che quindi necessario un intervento massivo, impossibile finché nell’impianto erano al lavoro i soccorritori. Il lavoro di svuotamento e bonifica che spetta, come detto, a Enel, verrà monitorato dalla Regione in ogni sua fase: qualora necessario, i vigili del fuoco metteranno a disposizione della società macchinari speciali per riuscire a concludere questa operazione nel minor tempo possibile. Intanto, la centrale, costruita nel 1976, è spenta. Dal punto di vista della fornitura energetica, come rassicura Bernabei, questa situazione non comporterà problemi: "Questa è una centrale che non ha la missione principale di fornire energia elettrica, ma una centrale di pompaggio, che serve a dare stabilità al sistema elettrico e in caso di blackout fa ripartire la rete, dando potenza in poco tempo. Ce ne sono altre in Italia analoghe, che svolgono lo stesso compito".

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