FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Suviana, chiusa la paratia che allagava la centrale dopo l’esplosione. Video

Finalmente si potrà iniziare a svuotare Bargi dopo l’incidente che è costato la vita di sette lavoratori. L’acqua all’interno verrà filtrata e reimmessa nel bacino

Bologna, 28 maggio 2024 – Ci hanno messo meno di una mattinata intera: nel giro di poche ore, e dopo quattro immersioni “esplorative” (video), i sommozzatori dei vigili del fuoco sono riusciti a chiudere la paratia rimasta bloccata dopo l’incidente alla centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi di Camugnano, dove la tragica esplosione del 9 aprile scorso è costata la vita a sette lavoratori.

Sommozzatori all'opera nella centrale di Suviana
Sommozzatori all'opera nella centrale di Suviana

Anche oggi tre morti sul lavoro / Schiacciato da un macchinario a 33 anni – Morto di infarto mentre lavorava – Precipitato da un tetto

Le vittime accertate dopo l'esplosione di Suviana. In alto da sinistra Paolo Casiraghi, Adriano Scandellari e Angelo Cotugno. Sotto Vincenzo Franchina, Vincenzo Garzillo e Alessandro D'Andrea. Sul lato a destra Pavel Petronel Tanase
Le vittime accertate dopo l'esplosione di Suviana. In alto da sinistra Paolo Casiraghi, Adriano Scandellari e Angelo Cotugno. Sotto Vincenzo Franchina, Vincenzo Garzillo e Alessandro D'Andrea. Sul lato a destra Pavel Petronel Tanase

Dopo mesi di attesa per raggiungere le condizioni ideali per l’ immersione, infatti, questa mattina sono cominciate le attività dei sommozzatori. I sette sommozzatori a piccoli gruppi si sono immersi tramite una apposita “gabbia” fin nel cuore della centrale che si sviluppa sottoterra per dieci piani: da oltre un mese, la centrale è allagata dalle acque del lago di Suviana. Che si infiltravano proprio dal pertugio lasciato dalla paratia difettosa, rimasta bloccata semiaperta.

Quattro le immersioni propedeutiche all’intervento, durate circa mezz’ora ciascuna, e necessarie a installare il cantiere subacqueo, posizionare le luci nell’area di intervento e individuare il punto in cui i tecnici avrebbero dovuto operare. Fatto questo, è bastata un’ultima immersione, anch’essa durata circa mezz’ora, perché i sommozzatori chiudessero a mano la paratia. E sigillassero una volta per tutte la centrale.

Cosa sappiamo di Suviana e della strage sul lavoro
Cosa sappiamo di Suviana e della strage sul lavoro

Ora, a Enel Green Power – che ha collaborato attivamente a tutte le fasi di questa attività –  non resta che attendere la conclusione dell’iter autorizzativo per avviare i lavori di svuotamento della centrale dalle acque, con il treno modulare di filtraggio che estrarrà il liquido, lo ripulirà e reimmetterà poi direttamente nel lago di Suviana. Il tempo stringe: l’obiettivo è finire i lavori al più presto, entro la fine di luglio.

Chi erano le sette vittime

Pavel Petronel Tanase, 45 anni, romeno ma residente nel Torinese e padre di due gemelli di 14 anni.

Mario Pisani, tarantino di 64 anni, ex dipendente Enel, lascia la moglie, i figli (Fabio, Matteo e Valentina) e i cinque nipotini.

Vincenzo Franchina, messinese che avrebbe compiuto 36 anni poco dopo l’esplosione; viveva a Genova con la moglie Enza, lascia un bimbo di tre mesi.

Adriano Scandellari, 57 anni, padovano e residente a Ponte San Nicolò (Padova). Era stato insignito da poco con la stella al merito per il lavoro dal capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Paolo Casiraghi, milanese di 59 anni, tecnico specializzato con tanta esperienza.

Alessandro D'Andrea, 37 anni, originario di Forcoli (frazione di Palaia in provincia di Pisa), tecnico specializzato con numerose esperienze anche all'estero.

Vincenzo Garzillo, napoletano di 68 anni, a Suviana come consulente esterno, era in pensione da un anno.