ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Taglio dei circoli, Pd in fibrillazione. Sprint sul piano di rientro del debito

Vicina l’intesa con Fondazione Duemila. Mazzoni nel mirino: sottovalutati gli affitti mancati nella spending review .

Il circolo Passepartout è tra quelli a rischio chiusura; ma la lista è lunga: si dovrebbe. passare da 87 sedi a. 45. Sopra, in piccolo, Federica Mazzoni

Il circolo Passepartout è tra quelli a rischio chiusura; ma la lista è lunga: si dovrebbe. passare da 87 sedi a. 45. Sopra, in piccolo, Federica Mazzoni

Nei circoli Pd non si parla d’altro. E, in attesa della Direzione del 20 gennaio e delle successive assemblee convocate dalla Federazione dem, sono partiti gli incontri nelle sezioni, mentre intanto il Pd accelera verso la firma dell’accordo con la Fondazione Duemila che sarà a brevissimo, qualcuno dice già oggi. Non stupisce, quindi, che anche ieri la segreteria dem si sia riunita. Ufficialmente per parlare di una scuola di formazione, ma il tema caldo è stata la situazione finanziaria del partito, su cui pesano come un macigno 4 milioni di euro di debiti per via di affitti non pagati da tre anni alla Fondazione Duemila, sebbene filtri che la segretaria Federica Mazzoni abbia comunque rassicurato sulla tenuta dei conti, lasciando perplessi alcuni dei presenti. Un tema, quello delle locazioni mancate, che anche nel ’piano’ di risanamento affidato a una società esterna (Outlook) nel 2022, su decisione di Mazzoni, veniva affrontato con troppo ottimismo, è l’accusa di alcuni dem. Si auspicava, infatti, una riduzione dei canoni d’affitto dei circoli dopo la ristrutturazione degli immobili (mai avvenuta), e un accordo con la Fondazione Duemila che evitasse il versamento delle rate di locazione, a fronte del pagamento annuale di una somma concordata. Peccato che questo non si sia avverato, il debito sia cresciuto finendo tutto sul conto della Federazione Pd.

Morale: la speding review annunciata andava a impattare solo alcune voci, non aggredendo la questione più complessa. Risultato: a parte la sede della Federazione che ha permesso qualche risparmio (con il trasloco in via Andreini si è passati da 60mila a poco più di 30mila euro di spese), così come la riduzione del costo per il personale (da 340mila euro a 180mila), i canoni d’affitto non versati hanno finito per accrescere il debito verso la Fondazione Duemila.

Da qui, la necessità di correre ai ripari, con il taglio del 40% dei circoli (si passerà da 87 a 45 circa), un piano di rientro ventennale (300mila euro subito, più tranche annuali di oltre 100mila euro), e un accordo da firmare velocemente per ’fermare’ il debito. Ed è proprio questo punto che rischia di far mandare in fibrillazione ancora di più il partito, visto che la base chiede di essere coinvolta, e non di avallare un accordo già sottoscritto. Che, come detto, prevede una riduzione di sedi e canoni di affitto più alti. Tant’è che c’è chi parla di cifre attorno ai 500mila euro annuali per 40-45 circoli, la stessa cifra che si sarebbe dovuta pagare adesso per un numero doppio di sedi. Fonti vicine a Fondazione Duemila, in verità, cercano di gettare acqua sul fuoco, aprendo alla possibilità di aggiustamenti sulle sedi da ’sacrificare’. Tradotto: al partito resterà qualche minimo margine di trattativa. Resta, comunque, la convinzione da parte di diversi dem, che anticipare la Direzione e il confronto coi circoli sarebbe stata una scelta saggia, e non manca chi ha iniziato il processo nei confronti della segretaria Mazzoni, quasi anticipando il congresso.

Di diverso avviso, invece, Pietro Aceto (che oggi si è allontanato dall’area De Maria), presidente dell’Assemblea Pd cittadina: "Mazzoni su alcune criticità finanziarie ha agito migliorando le cose e ora, presto, si troverà la quadra con la Fondazione Duemila. Che non ci ha dato alcun aut aut, ma c’è una trattativa in corso. Prima di ogni accordo, i circoli dovranno dire la loro. Su questo siamo d’accordo. E auspico l’unità di tutte le aree. Da Francesco Critelli ad Antonio Mumolo, tanto per dire".