CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Clima avvelenato tra i tassisti, espulso il paladino del Pos: “Ha denigrato la cooperativa”

Pubblicò i suoi incassi lordi e denunciò il malcostume di rifiutare i pagamenti elettronici. Le accuse nei suoi confronti: “Ha diffuso notizie false e pretendeva denaro per smettere”

Roberto Mantovani, Red Sox, accanto al suo taxi a Bologna

Roberto Mantovani, Red Sox, accanto al suo taxi a Bologna

Bologna, 13 maggio 2024 – Dopo mesi di polemiche e attacchi, il tassista bolognese Roberto Mantovani è stato espulso dalla cooperativa Cotabo a seguito di un provvedimento disciplinare. A renderlo noto è la stessa coop che in una nota spiega come la decisione sia arrivata a seguito di reiterate condotte di diffusione di notizie non corrispondenti al vero, volte a ledere in modo esplicito la reputazione della cooperativa, dei suoi amministratori e degli altri soci». A questo si aggiunge, da parte di Mantovani – meglio conosciuto come RedSox – una campagna mediatica “per denigrare apertamente la cooperativa”.

Ma facciamo un passo indietro. Il tassista è molto noto sotto le Due Torri perché da tempo pubblica sui social i suoi guadagni giornalieri e denuncia i suoi colleghi che non vogliono essere pagati con il Pos. In passato Mantovani si era ritrovato con le gomme del taxi a terra e si era visto recapitare lettere di minacce. Il provvedimento disciplinare, però, come sottolineato dalla cooperativa, non riguarda la vicenda del Pos, ma il comportamento che il tassista ha tenuto nel corso dei mesi nei confronti della cooperativa e dei colleghi.

Motivi per cui, a dicembre scorso, Mantovani era stato sospeso (il socio non ha mai impugnato la sanzione) dal servizio per una settimana. In particolare, Cotabo contesta a RedSox di "aver prima prospettato, e poi effettivamente avviato, una reiterata campagna mediatica (nell’ambito della quale è stata anche annunciata l’imminente pubblicazione di un libro) per denigrare apertamente la cooperativa, qualora non fossero state accolte alcune sue richieste, tra le quali la pubblicazione di un comunicato stampa a firma della cooperativa ma sulla base di contenuti da lui espressamente indicati, e il versamento di una cospicua somma di denaro (si parla di alcune decine di migliaia di euro, ndr) a lui personalmente indirizzata, senza che vi fosse una oggettiva motivazione”.

Ora, dopo mesi di frizioni, è arrivata la decisione della cooperativa: “Alla luce – conclude la nota – della profonda e insanabile contrarietà ai principi base del sodalizio associativo, dimostrata innanzitutto dall’intenzione del socio di ottenere vantaggi personali a scapito degli interessi collettivi della cooperativa, dalla reiterazione delle condotte nel tempo e della recidiva specifica, che denota una totale assenza di consapevolezza e perdurante mancanza di volontà di rispettare le normative regolatrici della cooperativa, si è ritenuto di non poter applicare una sanzione diversa dall’esclusione”.

Non si è fatta attendere la risposta del tassista che si è detto “senza parole e frastornato”, ma deciso a “non tornare indietro”.