ENRICO AGNESSI
Cronaca

Villa sequestrata a Gianluca Vacchi, l’influencer fa ricorso: "Non c’è abuso edilizio"

A inizio giugno i sigilli alla reggia sulla collina di Pantogia, in Costa Smeralda. La difesa al Riesame: "Decreto infondato". A giorni la decisione dei giudici

L'imprenditore e influencer Gianluca Vacchi

L'imprenditore e influencer Gianluca Vacchi

Bologna, 29 giugno 2023 – “Una corposa memoria", depositata davanti ai giudici del tribunale del Riesame, con tanto di foto e planimetrie per dimostrare che "non vi è alcun abuso edilizio". Ma facciamo un passo indietro. A inizio giugno la Procura di Tempo Pausania aveva chiesto e ottenuto il sequestro del cantiere della maxi villa in costruzione sulla collina di Pantogia, a Porto Cervo, in Costa Smeralda, di proprietà dell’imprenditore bolognese Gianluca Vacchi. Una reggia del valore complessivo di 15 milioni di euro, 1.200 metri quadrati più altri mille di terrazze, con un campo da padel, discoteca, due lodge con suite e 15 camere.

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"Vogliamo dimostrare – le parole dell’avvocato l’avvocato Gino Bottiglioni che, insieme al collega Gian Comita Ragnedda, difende l’imprenditore bolognese – l’infondatezza della richiesta e del decreto non solo sotto il profilo degli elementi costitutivi dei reati contestati, ma anche sotto quello del pericolo di reiterazione. Ora aspetteremo di capire quale sarà la decisione dei giudici". Una decisione che potrebbe, tra l’altro, arrivare già domani. A inizio giugno, il personale del Corpo forestale si era recato nel cantiere e aveva messo i sigilli alla struttura in costruzione, bloccando di fatto i lavori per la realizzazione del progetto molto ambizioso di Vacchi.

L’impresa di Arzachena, la Filigheddu Costruzioni, impegnata nei lavori di ultimazione della struttura, è dunque ferma, almeno fino a quando la Procura non farà chiarezza su alcune parti dell’edificio già costruito e ritenuto in eccesso rispetto alle cubature autorizzate. Si tratta di circa 450 metri cubi in più sul progetto presentato e approvato. Già nel mese di marzo i lavori nella nuova residenza smeraldina di Vacchi erano finiti nella lente d’ingrandimento dell’ufficio tecnico del Comune di Arzachena, che aveva emesso un’ordinanza di demolizione e ripristino di alcune aree del cantiere ritenute abusive e in eccesso rispetto alle cubature edificabili autorizzate.

"La villa – avevano precisato dal Corpo forestale – ricade in area F3 dello strumento urbanistico comunale ed è sottoposta alla massima tutela ambientale per la presenza del vincolo paesaggistico ambientale del D. Lgs. 42/2004, del vigente Piano di assetto idrogeologico per il quale ricade in area Hg3 oltre ad essere vincolata sotto il profilo idrogeologico ai sensi del R.D. 3267/1923. L’operazione si inserisce nell’attività di contrasto alle violazioni in materia edilizia ed ambientale e di tutela del territorio e del paesaggio promossa e condotta dalla Procura". Il nome di Gianluca Vacchi era già finito in un fascicolo di inchiesta per presunti abusi edilizi aperto dal procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, nel marzo scorso .