L’Ocarina mixa col sax e la dance

Torna il Festival internazionale di questo antichissimo strumento: si parte allo Sghetto, poi tre giorni a Budrio

L’Ocarina mixa col sax e la dance

L’Ocarina mixa col sax e la dance

È un suono, quello dell’ocarina che, in Oriente, dal Giappone alla Corea, sino alla Cina, riempie le grandi arene della musica dal vivo. Certo, in buona parte non è più quello degli strumenti tradizionali in terracotta, piccoli capolavori di artigianalità e tecnica, ma proviene da oggetti in plastica prodotti da grandi fabbriche. Perché in molte nazioni l’ocarina si studia sia dalle scuole dell’obbligo e viene usato anche nelle terapie di socializzazione delle persone anziane.

Una realtà che è nata a Budrio, e che viene celebrata dall’11 al 13 aprile nel Festival Internazionale dell’Ocarina, realizzato da Fondazione Entroterre, occasione di incontro per artisti che arriveranno da ogni angolo del globo. E siccome gli importanti giacimenti culturali popolari hanno bisogno di uscire dal folklore (e anche dalle teche dei musei), la rassegna verrà anticipata il 10 aprile allo Sghetto Club di Bologna da un inconsueto concerto, basato sul dialogo inedito tra il sassofonista Federico Califano, stella nascente del nuovo jazz italiano, e due giovanissimi virtuosi dell’ocarina, tra improvvisazione e tradizione. Poi si parte l’11 aprile con il concerto del Gob, il Gruppo Ocarinistico Budriese, nella sala del Consiglio di Palazzo Malvezzi (ore 20.30), con un repertorio che va da Respighi a Hendel, passando per temi pensati proprio per l’ocarina.

Il giorno successivo, il 12, il festival si sposta nella terra dello strumento, Budrio, dove gli appuntamenti iniziano alle 15 alle Torri dell’Acqua, con Ocarithon, spettacolo conclusivo di un percorso didattico che ha coinvolto persone di ogni età. Alle 21 il festival arriva al Teatro Consorziale della cittadina della provincia di Bologna, con tanti artisti internazionali, tra i quali la celebrità cinese Jingya Liu e l’Orchestra di Ocarina Coreana, una selezione dei quasi 150 artisti provenienti da tutto il mondo che in quei giorni affolleranno il paese, tra musica nelle strade, laboratori, incontri e presentazioni di libri, che coinvolgeranno strade e piazze del centro storico. Il 13 aprile, sullo stesso palco, saliranno, insieme ai solisti del Gob, i componenti dell’Orchestra Giovanile BenTiVoglio, che rappresentano l’ultima generazione di ocarinisti. Concerto che subito dopo, dalle 23 in poi, si trasformerà in una festa che andrà avanti sino a tardi, con un esperimento. Un intreccio possibile tra i ritmi dance selezionati da DJ Farrapo e gli assoli delle ocarine, che proveranno a far entrare in relazione quelli che Franco Battiato avrebbe definito ‘Mondi Lontanissimi’.

Lontanissimi forse solo apparentemente, vista la capacità della musica di creare connessioni e sviluppare linguaggi che azzerano ogni genere di barriere, da quelle formali a quelle geografiche. Gran finale il 14 aprile, alle 11.30, sempre al Teatro Consorziale con una super formazione della quale faranno parte i Solisti del Gob, il Cts Ocarina Orchestra e gli allievi del Conservatorio di Bologna che ha di recente istituito al proprio interno una cattedra di ocarina. Il programma completo è sul sito ocarina festival.org.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro