Valentina Lodovini: "Sarò voce e corpo di Anna Politkovskaja"

Lo spettacolo sarà accompagnato dall’orchestra femminile Iris Ensemble, diretta dal Maestro Valentino Corvino

Valentina Lodovini: "Sarò voce e corpo di Anna Politkovskaja"

Valentina Lodovini: "Sarò voce e corpo di Anna Politkovskaja"

Bologna, 16 gennaio 2023 – È un racconto civile ed etico. Con ‘A futura memoria, dedicato a Anna Politkovskaja’, l’attrice Valentina Lodovini ripropone i testi della giornalista russa assassinata nel 2005 per la sua ricerca di verità, libertà e giustizia. L’adattamento teatrale è di Lucia La Gatta e la lettura è accompagnata dalle musiche di Dmitrij Šostakovic, Aram Khachaturian e Boris Ljatošyns’kyj – tre compositori che subirono la censura dello stalinismo –. L’accompagnamento musicale sarà eseguito da un’orchestra al femminile, l’Iris Ensemble, diretta da Valentino Corvino, violinista e direttore d’orchestra. "È stato facile – spiega il Maestro Corvino, ideatore dello spettacolo – associare ai testi della giornalista russa le musiche di quei compositori che hanno subito la censura da un regime precedente, quello staliniano, potendo esprimere il loro dissenso e la loro libertà solo attraverso le note delle loro composizioni". ‘A futura memoria’ va in scena stasera alle 21 al Teatro Dehon di via Libia.

Lodovini, in che modo ricostruite il ‘testamento’ di Politkovskaja?

"Attraverso una serie di letture tratte dai libri, dai diari e dai giornali. Diamo voce e corpo alle idee e agli ideali di una persona non disposta a tacere".

Come si è avvicinata a questo lavoro?

"Leggendo. Io ho conosciuto Anna Politkovskaja il giorno del suo assassinio. Ricordo di aver sentito la notizia in radio e di esserne da subito rimasta molto colpita. Credo che sia stata prima di tutto una giornalista. Una professione che porta con sé una responsabilità importante e che forse si è un po’ persa".

Cosa l’ha colpita?

"Intendeva il suo lavoro non come una missione ma come qualcosa per dire quello che vedeva. Lei ascoltava le persone, le incontrava, non voleva diventare un’eroina. E anche su questo dovremmo fermarci un attimo a riflettere".

Che sentimento nutre nei confronti di Politkovskaja?

"Provo rispetto, ammirazione, ispirazione. Pretendeva l’onestà. E questo non ha eguali per me".

Le musiche come si intrecceranno alle parole?

"Come la punteggiatura del discorso, accompagnando la lettura e creando un’atmosfera emotiva che potenzia il racconto".

La cultura e l’arte riescono ancora a intervenire sulla società?

"Non penso di cambiare ilmondo con il mio lavoro, ma posso farlo conoscere. Ed è una responsabilità che mi sento di abbracciare, perché credo tanto nella potenza del racconto, del coltivare la memoria, e nonostante tutto nell’evoluzione dell’essere umano. Nonostante tutto e malgrado tutto, visto quello che il pianeta sta vivendo in questo momento. ‘La conoscenza ci salverà’, diceva Impastato".

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