Slow Wine Fair a Bologna, il vino tra degustazioni e tendenze

Mille cantina in Fiera fino a martedì. Il ministro Lollobrigida: “Prodotto italiano che va difeso e valorizzato”. E il Governatore Bonaccini parla di “transizione biologica necessaria”

Bologna, 25 febbraio 2024 – “Sostenibilità, qualità e comunità. Il vino è come un gioiello di famiglia sotto attacco di chi guarda solo alla sua gradazione alcolica. Nessuno consiglia di bere eccessivamente, ma il vino è un prodotto italiano che va difeso e valorizzato”. Ha aperto così il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, la Slow Wine Fair 2024, inaugurata questa mattina a BolognaFiere e protagonista nei padiglioni 15 e 20 da oggi fino al 27 febbraio.

Con il patrocinio del ministero dell’Agricoltura, organizzata da BolognaFiere e Slow Food, la terza edizione riunisce circa mille cantine selezionate da operatori della filiera del vino provenienti da 27 Paesi e da tutte le regioni italiane.

Slow Wine Fair, il vino è protagonista a Bologna (FotoSchicchi)
Slow Wine Fair, il vino è protagonista a Bologna (FotoSchicchi)

“Una sfida sostenibile che ci sta togliendo grandi soddisfazioni”, afferma Gianpiero Calzolari, presidente BolognaFiere. Tra gli espositori, 71 cantine della Regione, a dimostrazione del valore straordinario del vino in questa zona colpita dall’alluvione del maggio scorso.

“Non ho dubbi che i romagnoli si rialzeranno più forti di prima”, ricorda il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Nel 2023, l’Emilia-Romagna ha raggiunto il nuovo record dell’export, quasi 83 miliardi di euro “20mila euro pro capite”, il doppio della media nazionale, e in Regione ci sono 50mila ettari di vitivinicola coltivabile.

Il taglio del nastro, tra gli altri c'è anche il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini (FotoSchicchi)
Il taglio del nastro, tra gli altri c'è anche il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini (FotoSchicchi)

La transizione biologica

Durante la tre giorni, un tema importante che verrà approfondito è quello della transizione biologica, “necessaria per salvare la Terra”, apre Bonaccini. “Dalle città devono partire visioni, il vino è un grande esempio di come si possa avere un’agricoltura sostenibile”, parla Daniele Ara, assessore all’Agricoltura del Comune.

È d’accordo anche Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio. “Crediamo si debba accelerare. Le manifestazioni degli agricoltori, giuste, rischiano di portare a decisioni sbagliate”.

Il paradosso è che “si produce meno e si beve vino, ma si sorseggia più biologico”, commenta Brunella Saccone, dirigente dell’ufficio agroalimentare di Ice.

Anche il suolo è al centro di questa rassegna, e “non può essere considerata di qualità una politica agricola che non è sostenibile. Il suolo è anche il primo strumento del viticoltore”, racconta Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. Una “narrazione surreale, ora i contadini sono contro l’ambiente, quando hanno più bisogno della natura”, continua.

Scoprire Bologna e dintorni

Sono tre le degustazioni guidate, una al giorno, rivolte agli appassionati o ai professionisti del settore. La prima, oggi alle 15, è dedicata alle vigne storiche ed eroiche della regione, da Piacenza alla Romagna.

Domani alle 12, riflettori puntati sul Modigliana bianco, piccolo borgo montano in cui una comunità di vignaioli lavora su suoli difficili, dando vita a vini bianchi unici a base Trebbiano.

Martedì 27, alle 11, appuntamento con la “Rifermentazione”, attraverso l’assaggio di alcuni dei rifermentati più celebri dell’Emilia Romagna e dove verranno analizzate le soluzioni adottate per realizzare questi vini.

Da non perdere, martedì alle 13, è anche il percorso che unisce piadina, squacquerone, aceto e parmigiano, con il Sangiovese e il Lambrusco.

Torna anche quest’anno il premio “Carta Vini Terroir” e “Spirito Slow”, primo spin off dei Milano Wine Week Awards, che celebrano le migliori selezioni vinicole del mondo e del retail, che dopo aver raccolto oltre 500 candidature da parte del pubblico, una giuria esperta a decreterà, domani, i premiati tra enoteche, ristoranti, winebar e osterie.

Tornano anche le iniziative diffuse nel territorio della città e della Regione con le osterie della guida di Slow Food Editore e i cuochi dell’Alleanza di Bologna e dintorni.

Non dimenticando anche gli eventi di AmarOff, la fiera dell’Amaro d’Italia, domani in 17 locali di Bologna, e la Slow Wine Night, promossa da Ascom, le cui cucine, dal 23 al 27 febbraio, resteranno aperte fino a tardi per accogliere gli operatori della fiera.

Le cantine della provincia di Bologna

Ecco le cantine bolognesi presenti all’edizione 2024 della Slow Wine Fair: Al di Là del Fiume (Marzabotto), Fattoria Monticino Rosso (Imola), Giovannini (Imola), La Mancina (Montebudello), Manaresi (Zola Predosa), Palazzo di Varignana (Castel San Pietro Terme), Palazzona di Maggio (Ozzano Emilia), Podere Riosto (Pianoro), Tenuta La Riva (Castello di Serravalle), Tomisa (San Lazzaro di Savena), Tre Monti (Bologna).

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