MARIATERESA MASTROMARINO
Economia

Vita condominiale sotto le Due Torri. Bologna è la città più socievole

La ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos. Spese per la casa molto alte, ritenute non adeguate

Bologna è la città dove si vive meglio l’atmosfera condominiale e di vicinato Sotto le Due Torri, le spese sono le più alte d’Italia, precedute solo da Milano

Bologna è la città dove si vive meglio l’atmosfera condominiale e di vicinato Sotto le Due Torri, le spese sono le più alte d’Italia, precedute solo da Milano

Alla base di una vita serena e appagata, c’è il tema della casa, il focolare dove tornare quando si rientra dal lavoro o da scuola. Un luogo che deve essere protetto e controllato. Unipol, uno dei principali gruppi assicurativi in Europa e leader in Italia nel Ramo Danni, indaga sull’argomento, andando a fondo sulle tematiche della vita condominiale degli italiani, focalizzandosi su alcune principali aree e città metropolitane, cruciali per avere un quadro e un’analisi completi a livello nazionale. Così, la ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, fotografa le trasformazioni sociali delle varie comunità. Per farlo, sono state effettuate mille interviste a un campione nazionale rappresentativo della popolazione italiana di età compresa tra i 16 e i 74 anni, rappresentativi di oltre 44 milioni di individui. In più, anche 720 interviste Over Sample in nove Aree Metropolitane, rappresentativi di oltre tredici milioni di individui, con 80 interviste circa per ciascuna area. Ora, con i dati alla mano, lente di ingrandimento sulla Città metropolitana di Bologna, per capire la situazione abitativa dei cittadini residenti sotto le Due Torri, dove l’emergenza abitativa si fa sempre più forte. La vita condominiale nel capoluogo emiliano-romagnolo è distesa e serena, come emerge dai dati della ricerca. Bologna è la città dove ci si relazione di più con i vicini di casa. Il 61% dei bolognesi, infatti, interagisce con i condòmini e con i vicini della porta accanto «molto frequentemente», più volte al giorno, o «abbastanza frequentemente», circa una volta a settimana. Inoltre, il 42% dei bolognesi afferma di avere dei rapporti «positivi» con i vicini di casa: si tratta di uno dei dati più alti registrati tra gli abitanti delle metropoli italiane. Questo 42% giudica positivo il rapporto con i vicini di casa, dichiarando di frequentarli e di aiutarli in caso di necessità. Se il 56% afferma di avere rapporti «normali», solo il 2% riporta rapporti litigiosi. Ma i litigi non mancano. Tra i motivi principali dei litigi condominiali, c’è il rumore in orari in cui è previsto il silenzio, votato al 23%, seguito dai comportamenti sgraditi, che registra un 19%, pari alle decisioni in materia di interventispese di condominio. Per ultimo, invece, la gestione degli animali domestici, al 18%. La ricerca analizza anche la vita condominiale burocratica, legata all’amministrazione dell’edificio e delle spese. Il 43% dei bolognesi è soddisfatto del proprio amministratore di condominio. Questo è il dato più alto d’Italia. Inoltre, il 70% dei cittadini partecipa «sempre» o «quasi sempre» alle riunioni e agli incontri condominiali, che, anche in questo caso, rappresentano il dato più alto tra le metropoli italiane. E il 41% risulta essere pienamente soddisfatto dall’esito delle riunioni. Anche in questo caso, Bologna è la città con la più alta quota di soddisfatti, registrando, di conseguenza, un grado di insoddisfazione minore, con solo il 21% che dà un voto insufficiente. Per quasi 1 bolognese su 2 (46%) il motivo di insoddisfazione principale con il proprio amministratore di condominio è la gestione amministrativa, mentre per il 35% è la gestione economica. Nell’elenco dei motivi di insoddisfazione, i bolognesi lamentano l’orario inadeguato e le riunioni in presenza poco flessibili. A Bologna le spese medie condominiali sono le più alte d’Italia, con 132 euro mensili, dopo Milano. Nonostante questo, la maggioranza dei bolognesi, il 47% con esattezza, le ritiene «consone». Soltanto il 28% non è soddisfatto e «non le ritiene adeguate».