Presidio Pd in Regione per la sanità pubblica: “La salute è un diritto, ma mancano 5 miliardi”

Il segretario Tosiani: “Manca un numero importante di medici, professionisti e infermieri. Lo stesso ministro Schillaci ha denunciato l’assenza di fondi per la sanità. Non soltanto non è arrivato nulla sul 2023, ma sono insufficienti anche tre miliardi messi sul 2024”

Bologna, 7 novembre 2023 - Un presidio per proteggere la sanità pubblica, che è “un bene comune, sulla quale si può creare un’alleanza tra le persone”. Mentre l’assemblea legislativa si riunisce, sotto la Regione il Pd organizza un presidio che pone l’accento sul diritto alla salute “a rischio - afferma il segretario Luigi Tosiani -. Lo stesso ministro Schillaci ha denunciato l’assenza di fondi per la sanità, chiedendo, in maniera condivisa con il tavolo degli assessori delle Regioni e delle forze politiche, quattro miliardi all’anno per i prossimi cinque anni, per fare in modo che il rapporto tra spesa sanitaria e prodotto interno lordo tendesse a una media europea del 7,5%, invece siamo pericolosamente vicino al 6. Non soltanto non è arrivato nulla sul 2023, ma sono insufficienti anche tre miliardi messi sul 2024. Ne mancano cinque”.

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Da tutelare ci sono anche i professionisti, “chiamati eroi durante la pandemia e la politica non può dimenticarli - continua Tosiani -. Con questa legge che oggi l’assemblea si appresta a votare, chiediamo lo sblocco del tetto per le assunzioni in sanità. Manca un numero importante di medici, professionisti e infermieri. E il Partito Democratico è qui perché ha raccolto le firme per questa proposta di legge, sostenuta da forze politiche anche non di maggioranza”.

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Chi partecipa al presidio

Al presidio, anche la presidente della commissione sanità, Ottavia Soncini, che insiste sulla legge di bilancio “della vergogna - commenta -. Siamo qui per proteggere la sanità pubblica di qualità per tutti, contro il governo Meloni che dà ai ricchi e taglia ai più soli, abbandonando anche gli anziani”. Al suo fianco, l’assessore alla sanità Raffaele Donini. “Si vedrà finalmente chi crede e chi si batte per la sanità pubblica - dice -. Approvando questa proposta di legge, saprete chi continuerà questa battaglia. Siamo uno dei sistemi più attrattivi a livello nazionale, che non può andare in crisi a causa di un governo che non sente nelle sue corde”.

L’ordine del giorno dei 5 Stelle

Chiede a gran voce interventi immediati la capogruppo regionale di Movimento 5 Stelle, Silvia Piccinini. “Questa è una battaglia per i cittadini - conclude -. Quando ci sono temi comuni si lavora su questo senso. Sotto il governo Conte le risorse erano aumentate, ma con Meloni il trand è nella direzione opposta. Questo è un problema per le fasce più fragili della popolazione. Con un ordine del giorno abbiamo chiesto che ogni euro stanziato in manovra destinato all’abbattimento delle liste d’attesa vada esclusivamente al pubblico. La privatizzazione è un circolo vizioso che va spezzato”.

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